Il consigliere federale socialista Alain Berset rischia di avere ancora guai prima di lasciare il suo incarico alla fine dell'anno. Secondo quanto riporta il Blick, la commissione parlamentare che indaga sul ruolo del ministro della Sanità nel caso delle fughe notizie dal dipartimento di Berset allo stesso Blick (vicenda nota anche come “Coronaleaks”) presenterà il suo rapporto come previsto prima delle elezioni federali del 22 ottobre e i risultati si preannunciano spiacevoli per il friborghese.
Il gruppo di lavoro delle commissioni di gestione (CdG), composto da sei membri e guidato dal consigliere agli Stati Neuchâtel Philippe Bauer, aveva voluto mantenere segreti i propri lavori. Del resto si tratta proprio di indiscrezioni provenienti dal dipartimento dell'attuale presidente della Confederazione su cui sta indagando. Sarebbe quindi imbarazzante se si verificassero nuovamente delle fughe di notizie.
Dalla nostra indagine emerge, però, che il gruppo di lavoro, composto da tre membri del CdG del Consiglio Nazionale e tre di quello degli Stati, ha trovato elementi che suggeriscono che l'entourage di Alain Berset sapeva che durante la pandemia informazioni riservate del Consiglio federale erano state divulgate ai media.
Si parla addirittura di email che potrebbero essere intese come inviti a trasmettere informazioni ai media. All'interno della task force è chiaro che "le fughe di notizie sono state deliberatamente utilizzate per scopi politici".
All'inizio dell'anno in seno al Consiglio federale si è svolta una riunione di crisi, in cui Alain Berset aveva assicurato di non essere a conoscenza delle fughe di notizie. Le conclusioni del gruppo di lavoro potrebbero tuttavia mettere in discussione queste affermazioni.