PALERMO (Italia) – Prima svolta nel caso dello stupro di Palermo, avvenuto lo scorso 7 luglio. Uno dei sette accusati di aver partecipato alla violenza sessuale, colui che ai tempi era minorenne e che nel frattempo ha compiuto 18 anni, ha confessato davanti al gip del tribunale dei minori del capoluogo siciliano. I carabinieri hanno anche trovato un video in uno dei cellulari degli arrestati che lascia pochi dubbi sulla presenza effettiva anche del ragazzo minorenne durante lo stupro.
La confessione ha portato alla scarcerazione dell’indagato, che si trova in comunità.
Nel frattempo sono state trovate anche alcune chat davvero raccapriccianti, con alcuni messaggi mandati dagli indagati dopo la violenza. “Se ci penso mi viene lo schifo, perché eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei porno, eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco, però che devo fare, la carne è carne, ma ti giuro che dopo che si è sentita pure male, piegata a terra, ha chiamato l’ambulanza, l’abbiamo lasciata e siamo andati via. Voleva farsi a tutti, alla fine le abbiamo fatta passare il capriccio”, scriveva uno degli indagati che a quanto pare conosceva la vittima 19enne.
Nel suo telefono sono stati trovati anche due video della violenza, poi inviati ad altre persone.
“Le ho fatto male, lei non voleva, faceva ‘no, basta’. I pugni che le davano e pure gli schiaffi, non respirava”, sono le parole captate dai Carabinieri nel corso delle intercettazioni delle conversazioni dei ragazzi.
Stando alle indagini, il giorno dopo lo stupro, il conoscente della giovane, che avrebbe ripreso la violenza col cellulare è stato messo in guardia da un conoscente sulla possibile denuncia della vittima. “Stai attento a questi video”. “Sì, infatti li sto eliminando tutti, li sto mandando solo a chi dovevo mandarli e li elimino, perché non ne voglio più sapere niente di questa storia”.