I sempre più frequenti fenomeni meteorologici - spesso brevi ma di particolare intensità - con i quali siamo confrontati anche in Ticino, con conseguenti danni al suolo, alle infrastrutture e disagi per la popolazione, sono, da qualche tempo ormai, un dato di fatto. Se, da una parte, i cambiamenti climatici in atto non si possono fermare, dall’altra si può agire in termini di mitigazione degli effetti che essi producono. In questo senso, il Dipartimento del territorio è attivo da tempo su più fronti, per esempio con la realizzazione di opere di premunizione contro i pericoli naturali. Ed è in questa direzione che vanno i due crediti approvati mercoledì dal Consiglio di Stato, finalizzati al finanziamento della sistemazione di corsi d’acqua, per la valorizzazione e, appunto, la premunizione contro i pericoli naturali. Più precisamente, il messaggio del DT licenziato dal Governo concerne la richiesta al Gran Consiglio di un finanziamento complessivo di 5,3 milioni di franchi, suddivisi in due crediti ordinari: il primo destinato al finanziamento della sistemazione del fiume Cassarate, Lotto 1 nel comparto del Nuovo Quartiere di Cornaredo (NQC) nei Comuni di Canobbio e Lugano. Il secondo, invece, ha quale finalità il finanziamento della sistemazione del fiume Ticino, lungo la tratta Laghetti Audan–Rodi, nei Comuni di Quinto e Prato Leventina. 
Cassarate, ridurre il rischio in caso di piene
Il DT promuove la sistemazione del fiume Cassarate nell’agglomerato di Lugano, dal Piano della Stampa alla foce e ha anticipato la progettazione delle misure. Dopo la nuova foce e il riassetto del fiume sul Piano della Stampa realizzati dalla Città, rispettivamente dal Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano nel 2014 e 2015, si concretizza la sistemazione del fiume nel cuore della Città. Il Lotto 1, all’interno del comprensorio del Nuovo Quartiere di Cornaredo, prevede misure di protezione per ridurre il rischio di danni in caso di piene. Inoltre, la nuova strutturazione dell’alveo favorisce l’ambiente acquatico e la biodiversità, a beneficio della fauna e delle specie vegetali locali. La sistemazione include ulteriori misure ambientali e per lo svago di prossimità nel contesto urbano, in particolare contribuendo al miglioramento della connessione lungo l’asse fluviale e tra le due sponde a promozione della mobilità dolce per i cittadini. Si segnalano, in particolare: una nuova Piazza sul fiume, parte integrante del NQC e la valorizzazione così come la messa a cielo aperto del Ligaino, affluente dalla collina di Pregassona.
Sistemazione idraulica e naturalistica
Il fiume Ticino sulla tratta Audan–Rodi nei Comuni di Quinto e Prato Leventina scorre a stretto contatto con importanti infrastrutture tra cui la strada cantonale, l’autostrada e il bacino AET di Rodi. Oltre a presentare dei deficit idraulici sulla base del Piano delle zone di pericolo, la naturalità del corso d’acqua e del suo spazio è compromessa. Il progetto di sistemazione idraulica e naturalistica dal comparto di Audan fino alla foce del riale Lagasca in località Rodi-Fiesso, è promosso e gestito dal Consorzio di Manutenzione Alta Leventina. Gli interventi di messa in sicurezza e di valorizzazione dello spazio fluviale permettono di ovviare ai citati deficit di sicurezza e ambientali e s’inseriscono nel quadro più ampio della sistemazione e del risanamento ecologico del fiume Ticino in Alta Leventina da Airolo fino a Rodi, a cura della Ritom SA. Essi si estendono su oltre due chilometri di fiume Ticino sul territorio dei citati Comuni e comprendono le misure di premunizione idraulica e rivitalizzazione sul fiume Ticino nel tratto compreso tra il cavalcavia della A2 in zona Quinto e, come accennato, il settore a valle dell’immissione del riale Lagasca in località Rodi-Fiesso.
MDD
