LUGANO - Mauro Gianetti dirige probabilmente il corridore più forte di una generazione di grandi fenomeni: Tadej Pogacar. Da quando è team principal e CEO della squadra UAE Emirates, l’ex vice-campione del mondo ha raccolto molti trofei e molti consensi proprio grazie al corridore sloveno, capace di vincere due Tour de France in tre anni e di imporsi anche in alcune classiche monumento (Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi e Lombardia). E il ragazzo è destinato a battere nuovi record. Per Mauro una soddisfazione tremenda, lui che da professionista ha ottenuto ottimi risultati: due classiche importanti come la Liegi e l’Amstel Gold Race, un quarto posto ai Mondiali di Duitama, in Colombia, nel 1995, e un secondo posto ai Mondiali casalinghi: stiamo parlando di Lugano 1996.
Un evento di cui si parla ancora oggi e che secondo gli addetti ai lavori resta il migliore in assoluto degli ultimi 30 anni a livello iridato. Per partecipazione (oltre 200 mila spettatori il giorno della gara degli Elites), per organizzazione e accoglienza. L’isonese ne parla ancora con trasporto: il 13 ottobre di 27 anni sfiorò di poco il grande sogno, battuto soltanto da Johann Museeuw in volata. Ma nel cuore della gente rimase quel tentativo generoso e garibaldino di conquistare il titolo mondiale fra le mura domestiche. “Che emozioni, che ricordi!” ci ha detto nei giorni scorsi Mauro Gianetti, con il quale abbiamo fatto colazione.
Definizione di Tadej Pogacar?
Perfetto
Al Tour ci sarà la tripletta?
Sarà durissima
Il rivale più pericoloso sarà?
Jonas Vingegaard
Gianetti CEO, grandi risultati!
E grandi soddisfazioni.
Il ciclismo di oggi?
Bellissimo. Con questi fenomeni che sono sempre all’attacco, spettacolo assicurato.
E nei Paesi del Golfo?
La scoperta di uno sport che genera passione.
Il ciclismo in Ticino?
In buona salute, soprattutto nella Mountain Bike.
Un futuro Mondiale negli Emirati Arabi è possibile?
Certamente, fra 6-7 anni.
Rapporto con i datori di lavoro?
Eccellenti.
Un amico delle due ruote?
Rocco Cattaneo.
4 nomi di 4 fenomeni…
Pogacar, Ayuso, Evenepoel e Van Aert.
Chi vorrebbe nella sua squadra?
Gli ultimi che ho citato, gli altri ci sono già.
Suo idolo nel ciclismo?
Eddy Merckx.
Nello sport?
Roger Federer.
Ambrì Piotta o Lugano?
Lugano.
Il Lugano calcio?
Protagonista, grazie anche a un ticinese (Mattia Croci-Torti, ndr).
Il Mondiale 1996 a Lugano?
Che emozioni, grandi ricordi.
E le Classiche vinte del 1995?
Il top.
Attore preferito?
Tom Hanks.
Attrice preferita?
Meryl Streep.
Il film?
Forrest Gump.
Cantante donna?
Tante…
Cantante uomo?
Luciano Pavarotti.
La radio più ascoltata?
Rete 3.
E la TV?
RSI.
Il libro?
Ho letto poco ultimamente.
Il miglior telecronista di ciclismo?
Che domanda! Ho tanti amici…
A cena con…
Roger Federer.
La donna più bella…
Mia moglie.
La famiglia…
Direi tutto.