Sport, 05 maggio 2023

“Situazione sempre difficile. Facciamo di necessità virtù”

Il presidente Alessandro Cedraschi parla dei Tigers, eliminati dai playoff

LUGANO - Alessandro Cedraschi è un vecchio capitano di vascello che affronta la burrasca senza paura e con abnegazione. Da alcuni anni a questa parte, da quando è rimasto solo sulla tolda di comando, deve far quadrare i conti ed operare anche delle scelte dolorose. Il tutto per il bene dei suoi Tigers Lugano, società che dirige da ben 17 anni. Un caso forse unico nel basket svizzero. Per il club bianconero la situazione è sempre complicata, anche se lui, sindaco di Origlio: il buon Cedro, artefice fra gli altri del boom degli Anni Settanta, è sempre in prima linea! E, dopo aver incassato l’ennesima delusione, e cioè l’eliminazione dai playoff, ha cercato di mantenere un certo aplomb, anche se la delusione era fortissima: “Non parlo, sono troppo arrabbiato!”.


E così abbiamo cercato di trattare con lui temi più generali, temi che concernono la società e il suo futuro.


Presidente: lo scorso inverno lei aveva lanciato l’SOS: “Avanti di questo passo e rischiamo di chiudere”. È ancora così?
In un mondo così complicato e difficile da gestire come quello del basket svizzero, ogni giorno si deve lottare per mandare avanti la baracca. Sul finire del 2022 temevo che si dovesse giungere alla chiusura ma non ho mai smesso di pensare in positivo. Sono un ottimista di natura e perciò non mollo mai, anche quando le cose non vanno bene. Nel frattempo abbiamo lavorato per cercare di migliorare la situazione.


E cioè?
Abbiamo iniziato una serie di incontri esplorativi con le istituzioni e l’imprenditoria locale, per capire se ci sono margini per avere delle sponsorizzazioni e per cercare anche nuovi dirigenti, dei quali abbiamo bisogno come il pane. Ricordo che siamo una delle società con il budget più piccolo della massima serie e quindi dobbiamo fare di necessità virtù. 



Il vostro è un club di semi-professionisti?
E questo è certamente un limite, ma del resto dobbiamo fare il passo secondo la gamba. Attualmente dobbiamo ridurre tutto al massimo per poter finire la stagione senza problemi. Ma sono fiducioso: la nostra società sta lavorando bene per uscire da queste difficoltà, che sono un po’ caratterizzanti del basket svizzero. Salvo due o tre società, si naviga a vista ovunque.


Un ridimensionamento per altro c’è già stato.
Abbiamo dovuto tagliare, per forza, tanto che nelle ultime 7 partite abbiamo giocato soltanto con un solo straniero. E ciò ci ha penalizzati: avevamo il sesto o il quinto posto a portata. E invece…


Si parlava prima di futuri dirigenti per il club: è nostra impressione che nel basket ticinese manchi il ricambio. O meglio: sono sempre i soliti che girano nelle palestre.
L’interesse non manca, la passione pure, purtroppo queste non sono durature, non sono costanti. Ci sono personaggi che si sono avvicinate al nostro movimento ma poi dopo un po’ hanno lasciato. Manca il ricambio? Forse. Ma quelli che ci sono teniamoceli stretti, perché è anche grazie a loro che il basket ticinese continua ad essere in Lega Nazionale A.


Un nome a caso: Renato Carettoni.
Lui è un vero appassionato della palla a spicchi. Nonostante non sia più giovanissimo è sempre pronto a darci una mano. Lo ha fatto anche con altre società. Conosce questo sport come pochi e le sue competenze e le sue conoscenze sono fondamentali per tutti.


Alessandro: da ormai 17 anni dirige questa società. Ma il suo mandato non è eterno…
Sono nel basket da una vita. Primo come giocatore e poi come dirigente e presidente. Non nego che sono un po’ stanco: quando si dirige una struttura come la nostra, e per la quale bisogna lottare ogni giorno per far quadrare i conti, si consumano tante energie fisiche e mentali. Non sono più giovanissimo ed un giorno dovrò passare la palla. Credo che questo avverrà dopo l’inaugurazione del nuovo palazzetto, nel 2027 se tutto va bene. In questo lasso di tempo troveremo le persone adatte e giuste per entrare nel club e certamente troveremo un nuovo presidente. Intanto però…


Dica…
A quella data dobbiamo ancora arrivarci e come ho detto più volte, la nostra situazione è delicata. Non dimentichiamo che non possiamo più contare con un finanziatore privato (come lo era stato per diversi anni Riccardo Braglia, ndr) e quindi dobbiamo arrangiarci con quello che passa il convento.


Nel mese di gennaio scorso, durante una sua intervista rilasciata a Teleticino, si era parlato anche di una ipotetica polisportiva luganese.
Un’idea ventilata già alcuni anni fa. Ma non so sino a che punto potrebbe aiutarci a contenere i costi. Per risolvere questo problema annoso, se non hai uno sponsor importante, non ci sono sono molte alternative: lavorare molto con i giovani.


Infatti: il Lugano è una società con risorse economiche limitate che però può vantare uno dei settori giovanili più importanti della Svizzera.
Esatto. È il nostro fiore all’occhiello. Abbiamo quasi 300 ragazzi che si allenano con noi. Cerchiamo di formare degli uomini e degli atleti con un impegno direi straordinario. Un grazie in particolare al responsabile del settore Carlo Lopes e agli staff tecnici. In questo momento le nostre squadre, dagli Under 10 in avanti, sono protagoniste in tutti i tornei cantonali e nazionali. Nel segno della tradizione: i Lugano Tigers da sempre fanno della sezione giovanile un vanto.


Negli ultimi anni avete attinto diversi elementi da portare in prima squadra.
Un po’ per necessita, viste le ristrettezze economiche, ma anche perché ci sono elementi interessanti.
In campionato ultimamente non ne azzeccate più una. Avete perso le ultime sei partite.
Il motivo l’ho spiegato prima. Con un solo straniero non è facile essere competitivi. E così alla fine siamo fuori dai playoff.


Sempre a proposito del massimo torneo nazionale: il ritorno di Thabo Sefolosha dopo una lunga esperienza nella National Basket League ha avuto effetti positivi per il movimento cestistico nazionale?
Non mi pare: dopo l’euforia iniziale, tutto si è già affievolito.


Infine presidente: come procede l’organizzazione dell’80esimo compleanno del club?
Abbiamo affidato ad esperti del ramo l’organizzazione dell’evento. Se non ci saranno intoppi, lo realizzeremo prima dell’inizio del prossimo campionato, nell’autunno prossimo.

M.A.

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