Ticino, 13 aprile 2023

Trasporto pubblico più caro? Una scelta che andava evitata?

Alliance SwissPass ha annunciato un rincaro per i biglietti e gli abbonamenti del trasporto pubblico a partire dal prossimo 10 dicembre. I prezzi saliranno in media del 4.8%. La seconda classe sarà più toccata dagli aumenti rispetto alla prima. Un abbonamento generale di seconda classe supererà la soglia dei 4000 Franchi (ne costerà infatti 4080). Abbiamo chiesto un commento ad alcuni interlocutori.

LUGANO - Daniele Caverzasio - Deputato in Gran Consiglio (Lega)
È evidente che questo aumento penalizza in particolar modo chi utilizza quotidianamente il mezzo pubblico e cade nel peggior momento possibile. I cittadini sono già confrontati ad aumenti sensibili che vanno dal rincaro dei costi energetici alle casse malati. In questo contesto va detto che la preferenza tra il trasporto sociale a basso costo e uno efficiente a prezzi adeguati è, di fatto, una scelta politica. Anche perché - ad esempio - l’idea di calmierare i prezzi dei biglietti per sostenere le aziende di trasporto dalla riduzione delle entrate generate dalla vendita di abbonamenti e biglietti e dall’aumento dei costi, rischierebbe poi di ricadere sulla fiscalità generale penalizzando magari ancor di più il ceto medio.


Il contesto inflazionistico però si ripercuote anche sulle aziende di trasporto che da diversi anni non ritoccano le tariffe e la minore disponibilità finanziaria potrebbe incidere sulla qualità del servizio rendendo poco appetibili bus e treni. Dobbiamo puntare su capillarità dell’infrastruttura, sulla puntualità, velocità e affidabilità del servizio, nonché sulla frequenza dei passaggi, sulla disponibilità di mezzi confortevoli e sulla sicurezza. Una qualità che, purtroppo, per quel che riguarda la ferrovia, sempre più spesso sembra che stiamo perdendo, con ritardi che su alcune tratte si accumulano e gente costretta a viaggiare in piedi sulle lunghe percorrenze.


Tra le due visioni, però, esistono dei compromessi: ad esempio concedere la gratuità o aiuti mirati ad alcune categorie, come studenti e persone in disagio economico. Soluzioni che sì hanno dei costi, ma che aiutano le fasce più deboli della popolazione in modo mirato. 



Fabio Canevascini - Presidente ASTUTI
Come ASTUTI (Associazione ticinese degli utenti dei trasporti pubblici) siamo contrari ad un aumento dei prezzi del traffico pubblico (tp). Chi vuole utilizzare il tp da dopo la pandemia (per esempio chi lavora da casa e rinuncia ad avere un proprio veicolo) non deve trovarsi confrontato con offerte peggiori o più care.
Ottimi gli abbonamenti di cui possono disporre i giovani.


Noi ci impegneremo anche in futuro per un aumento della ripartizione modale a favore del tp: ci libera dalle colonne che ci tengono in ostaggio, e deve dunque mirare all’acquisizione di nuovi clienti. Per questo proponiamo il dimezzamento delle tariffe e conseguente eliminazione dell’abbonamento metà prezzo. Questo permetterà di rilanciare i biglietti a tariffa unica. Il finanziamento avverrà mediante una compensazione da parte della mano pubblica (per il raggiungimento degli obiettivi politici climatici), lo snellimento delle strutture del tp e un aumento della richiesta.


Andrea Nava - Consigliere comunale di Lugano (PLR)
La ritengo una decisione spiacevole, ma comprensibile e (forse) prevedibile. L’obiettivo di aumentare, nella mobilità individuale, la quota della ferrovia rimane giusto - ma non a qualsiasi prezzo: i mezzi pubblici devono rimanere accessibili. Trovo in questo senso la tempistica infelice: non dimentichiamo che ci sono molte famiglie che stanno già soffrendo a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi dell’energia. Ma, per fortuna, almeno i giovani verranno risparmiati.


Marco Romano - Consigliere nazionale PPD
Che i costi su tutti i fronti siano aumentati è una realtà innegabile. La decisione è tuttavia molto discutibile e contiene elementi irritanti. Direi quasi un errore strategico. Sappiamo che il prezzo del biglietto paga circa solo 1/3 del reale costo del trasporto, il resto è finanziato dalle casse pubbliche comunali, cantonali e nazionali. Negli ultimi anni la qualità del servizio è notevolmente peggiorata,cantieri infiniti e ritardi, dubbi sulle pianificazioni e una Confederazione che nel presente pare voler investire solo sul traffico ferroviario negli agglomerati. A mio giudizio, prima di aumentare le tariffe, bisogna accrescere la fiducia della popolazione. Servono misure per avere nuovi passeggeri e per fidelizzarli, non azioni (l’aumento dei prezzi) che allontanano clienti già parecchio delusi. Irritante è poi che la crescita maggiore sia concentrata sull'abbonamento generale: un gesto scorretto verso chi vuole realmente muoversi in prevalenza con il trasporto pubblico e divenirne cliente a lungo termine!


Lara Filippini - Deputata in Gran Consiglio (UDC)
Certamente un aumento non fa mai piacere equesto non riguarda unicamente il settore del trasporto pubblico. La questione in sé è ben più complessa di come potrebbe apparire a primo colpo d'occhio e il rischio di banalizzare è dietro l'angolo. Di certo, la situazione internazionale - l'abbiamo visto con il rincaro della benzina - con la guerra tuttora in corso tra Ucraina e Russia, non aiuta a calmierare i prezzi e inoltre la rete dei trasporti pubblici nel corso degli anni è stata potenziata. Se, secondo alcuni, si potrebbe fare anche di più, non bisogna negare che questo comporta inevitabilmente una spesa. Il costo per una maggior efficienza e capillarità della rete dei trasporti pubblici si ribalta necessariamente sui prezzi - erano quasi 7 anni che non aumentavano - e certo, potremmo frenare politicamente questo aumento. Ma sarebbe un'operazione maquillage, in quanto se 'nulla si crea, nulla si distrugge', qualcuno lo dovrà pur pagare. E se non è chi acquista il biglietto o l'abbonamento, sarà un costo a carico di coloro che pagano le tasse.


Matteo Pronzini - Deputato in Gran Consiglio (MpS)
E’ una decisione scandalosa e contraria ad ogni logica da un punto di vista climatico e di difesa del potere d’acquisto dei cittadini. Oggi buona parte della popolazione per recarsi al lavoro deve percorrere grandi distanze. Il posto di lavoro sotto casa non esiste più. Già oggi il costo dei trasporti pubblici è proibitivo. Il Movimento per il Socialismo sostiene, anche con degli atti parlamentari, la gratuità (ed il potenziamento) del trasporto pubblico. Altre soluzioni non ve ne sono.


Andrea Sanvido - Deputato GC, CC di Lugano (Lega)
Il tempismo con cui Alliance Swiss Pass ha annunciato l’aumento dei prezzi che andrà a pesare sul portafoglio dei cittadini svizzeri mi dà parecchio fastidio. Infatti dopo i numerosi aumenti che abbiamo già subito negli scorsi mesi, non sentivamo certo la mancanza di un rincaro anche nei trasporti pubblici!
A questo punto mi sia permesso rilevare che ci aspettiamo un servizio all’altezza e di qualità, che permetta a chi paga di potersi sedere, o per lo meno non trovarsi schiacciato come una sardina, e di arrivare puntuale a destinazione.


Lo sappiamo tutti che il traffico è uno dei problemi più importanti da risolvere. Se vogliamo incentivare l’utilizzo dei trasporti pubblici dobbiamo stimolare le persone a servirsene, ed aumentare le tariffe non è una scelta saggia. Con i rincari spingiamo la gente ad usare l’automobile. Perché, inoltre, non introduciamo un bonus a vantaggio degli utenti di modo che, quando il mezzo di trasporto è in ritardo o non è possibile viaggiare seduti, venga rimborsata parte del prezzo del biglietto o dell’abbonamento che è stato pagato?

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