Ticino, 20 febbraio 2023

Claudio Zali: “Una ferita dimenticata del nostro territorio cui va posto rimedio”

Piano di Magadino, si mira al risanamento delle discariche del Pizzante nell’ambito dell’A2-A13

Nel cuore del Piano di Magadino, in territorio di Locarno, sorgono le discariche del Pizzante: 125 mila metri quadri di superficie. Un’ampia area, questa, che in futuro potrebbe essere destinata a scopo naturalistico e agricolo, in linea con gli obiettivi del Piano di utilizzazione cantonale del Parco del Piano di Magadino. È questo il tema trattato alla conferenza stampa convocata dal Dipartimento del territorio nei giorni scorsi a Cadenazzo. Un’occasione, questa, per presentare l’esito dello studio di fattibilità preliminare concernente, appunto, la bonifica dell’area quale importante misura di compenso ambientale ipotizzabile in accompagnamento al collegamento A2–A13, di competenza dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), e inserito dalla Confederazione come progetto di sviluppo strategico delle strade nazionali. Il risanamento permetterà di restituire uno spazio funzionale all’agricoltura, allo svago e alla natura. L’obiettivo del DT è condiviso dalla Città di Locarno, dall’Unione contadini ticinesi e dalla Fondazione del Parco del Piano di Magadino. I costi d’investimento stimati ammontano a 250 milioni di franchi.

 
Restituire all’agricoltura una zona importante
Si tratta, ha sottolineato il Direttore del DT, Claudio Zali, “di una ferita dimenticata del nostro territorio cui va posto rimedio”. Il presidente del Consiglio di Stato ha anche ricordato di aver dichiarato, in sede di dibattito parlamentare sulla pianificazione di Valera, che “il nostro territorio poteva ancora essere salvato un pezzettino alla volta, laddove se ne presentava un’occasione interessante”. Era il caso, appunto, di Valera “ma stavamo già lavorando anche su quest’area che è la prossima piccola porzione di territorio cantonale che mi piacerebbe salvare dal suo destino. Nell’odierna situazione di un Parco che ha valenza fondamentale per i cittadini del nostro Cantone e per le attività che vi si svolgono, stona e interferisce addirittura sul tracciato della zona protetta. Già ai tempi in cui si lavorava al Progetto generale dell’A2-A13 che il Cantone ha sottoposto alla Confederazione, abbiamo ragionato sui compensi ambientali degni di questo nome. Questo è, nella mia ottica, un reale compenso ambientale per un’opera miliardaria”. Inoltre “permette di restituire all’agricoltura una zona importante” ha precisato il ministro leghista.
 
Il DT ha già interpellato Berna
Il DT ha sottoposto preliminarmente all’USTRA e all’Ufficio federale dell’ambiente la proposta di risanamento delle aree delle discariche del Pizzante, in particolare per chiedere alle autorità federali se una loro partecipazione finanziaria rientra in linea di conto e, se sì, in quali proporzioni.
 
Il compenso ambientale
Quando si parla di grandi progetti infrastrutturali, il compenso ambientale rappresenta una conditio sine qua non, e dunque riveste un ruolo sempre più importante. Nell’ambito del progetto A2– A13 ampiamente condiviso da tutti gruppi d’interesse coinvolti - considerato, in particolare, l’aspetto dell’attraversamento di una zona palustre d’importanza nazionale, si è rivelato necessario approfondire, appunto, il tema del compenso ambientale. Un ambito, questo, che è stato subito preso in considerazione: i compensi ambientali, infatti, ci sono e sono, di fatto, rilevanti. Ciò nonostante, per rimediare, in primis, a un grande errore commesso in passato all’interno di un comparto particolarmente pregiato che offre superfici coltivate, aree di svago con ampi spazi verdi e una pregiata zona palustre in corrispondenza del fiume Ticino, si è pensato di mettere come ulteriore compenso ambientale, proprio nell’ambito del progetto A2 – A13, anche il risanamento delle discariche del Pizzante.
 
Gli studi preliminari
Le valutazioni e gli studi preliminari condotti hanno evidenziato come la bonifica delle discariche del Pizzante, che ospitano circa 820'000 tonnellate di rifiuti, sia un progetto che richiederà un ingente sforzo. Infatti, dal profilo logistico sarà necessario adottare diversi accorgimenti a protezione dell’ambiente, così come pianificare attentamente la separazione di diverse tipologie di rifiuti e le loro vie di riciclaggio (85'000 tonnellate), la valorizzazione energetica (550'000 tonnellate) o lo smaltimento in altre discariche (185'000 tonnellate).

*Dal MDD

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