Minuto 88. Un punto che fa morale, certo, che mantiene i bianconeri imbattuti in questo 2023 pieno di aspettative ma che non è certamente da catalogare al capitolo delle “belle partite o delle belle prestazioni”. No, perché ieri la squadra di Croci Torti non è apparsa lucida come in altre occasioni ed ha offerto poco dal punto di vista del gioco e dello spettacolo (del resto come i suoi avversari).
Niente di male, per carità; oltretutto l’1-1 rimediato nel finale contro il Grasshopper rappresenta il quinto risultato utile consecutivo. Un buon viatico, insomma, anche se qualcosa andrà migliorato a livello di rendimento. È chiaro ed evidente che infuturo il carattere e la determinazione potrebbero non bastare. Gli uomini per esprimere un calcio migliore, del resto, non mancano, ad immagine di Aliseda, inserito nel secondo tempo e decisivo per evitare il capitombolo interno. O forse, come ha detto qualcuno a fine partita, “salvatore della patria”. Con questo pareggio, i bianconeri restano secondi in attesa delle partite odierne dei loro inseguitori, ossia San Gallo e Servette che, in teoria, potrebbero scavalcarli in caso di vittoria.
La partita, l’avrete capito, non è stata granchè e sin dalle battute iniziali il Lugano ha lasciato il controllo del gioco alle cavallette, giunte in Ticino ancora con il dente avvelenato per la sconfitta di sette giorni fa contro la capolista Young Boys. Un controllo che però non è servito a nulla, perché gli zurighesi non sono praticamente mai riusciti a creare problemi ad Osigwe. Nemmeno i bianconeri, tuttavia, sono stati in grado di impensierire Moreira, anzi. Nei primi 45 minuti il Lugano non ha mai tirato in porta. Il primo vero sussulto è dunque arrivato verso la fine del tempo, quando il Grasshopper è passato in vantaggio con Kawabe grazie ad un perfido diagonale.
Niente di male, per carità; oltretutto l’1-1 rimediato nel finale contro il Grasshopper rappresenta il quinto risultato utile consecutivo. Un buon viatico, insomma, anche se qualcosa andrà migliorato a livello di rendimento. È chiaro ed evidente che infuturo il carattere e la determinazione potrebbero non bastare. Gli uomini per esprimere un calcio migliore, del resto, non mancano, ad immagine di Aliseda, inserito nel secondo tempo e decisivo per evitare il capitombolo interno. O forse, come ha detto qualcuno a fine partita, “salvatore della patria”. Con questo pareggio, i bianconeri restano secondi in attesa delle partite odierne dei loro inseguitori, ossia San Gallo e Servette che, in teoria, potrebbero scavalcarli in caso di vittoria.
La partita, l’avrete capito, non è stata granchè e sin dalle battute iniziali il Lugano ha lasciato il controllo del gioco alle cavallette, giunte in Ticino ancora con il dente avvelenato per la sconfitta di sette giorni fa contro la capolista Young Boys. Un controllo che però non è servito a nulla, perché gli zurighesi non sono praticamente mai riusciti a creare problemi ad Osigwe. Nemmeno i bianconeri, tuttavia, sono stati in grado di impensierire Moreira, anzi. Nei primi 45 minuti il Lugano non ha mai tirato in porta. Il primo vero sussulto è dunque arrivato verso la fine del tempo, quando il Grasshopper è passato in vantaggio con Kawabe grazie ad un perfido diagonale.
Negli spogliatoi Croci Torti ha dunque deciso di cambiare qualcosa, inserendo Aliseda al posto del fiacco Amoura, decisamente scarso nel suo incedere. Evidentemente non era in serata (capita!). Steffen è stato spostato a sinistra. Da notare che dal 18’ del primo tempo il Lugano è stato costretto a rinunciare ad Arigoni (infortunato), rimpiazzato dal neo acquisto Espinoza. I bianconeri hanno così alzato il loro baricentro, prendendo in mano il gioco e la partita. Purtroppo sono però mancati i guizzi di Bottani e Celar è parso isolato. Ma quando la sfida sembrava destinata ad un successo zurighese, ecco che Aliseda nei minuti finali è stato lesto a battere con grande personalità il portiere avversario. 1-1.
Risultato tutto sommato giusto, anche se resta il rammarico, in casa FCL, per aver gettato alle ortiche il primo tempo. A fine gara Jonathan Sabbatini ha commentato con la solita obiettività il risultatto: “Nel primo tempo non abbiamo praticamente mai tirato in porta. Eravamo spenti e forse anche un po' fermi.
Poi però nella ripresa abbiamo cambiato ritmo ed atteggiamento e la rete è arrivata, anche se solo nel finale. Alla fine però è un buon punto, che fa bene per il morale e la classifica”.