Sport, 20 dicembre 2022

Marocco, la rivelazione. Al Infantin: il voto peggiore!

Le nostre pagelle della rassegna iridata: anche la Svizzera fra i bocciati

LUGANO - TOP LE FINALISTE: Entrambe meritano il voto massimo: anche stavolta abbiamo avuto un vincitore degno e meritevole. L’Argentina si è aggrappata a Messi ma ha pure mostrato una solidità ed una generosità che le fanno onore; la Francia si è affidata ad un calcio fatto di ripartenze e tanto Mbappé. Da questo punto di vista il Mondiale del Qatar non ha tradito le attese. VOTO: 6


MAROCCO: per la prima volta, una nazionale africana è giunta alle semifinali. Non era mai accaduto in 92 anni di storia iridata. Per la prima volta il Marocco, a cui la FIFA e i suoi accoliti hanno sinora negato l’organizzazione dei Mondiali, sfiora l’accesso alla finale. Calcio solido, quello di Hakimi e soci, ma anche brioso e coraggioso: ne sa qualcosa la Francia, che ha rischiato di finire gambe all’aria. Anche per la squadra di Walid Regragui nota massima. VOTO: 6


LUKA MODRIC: a 37 anni prende per mano la Croazia e la porta in semifinale! Uno dei migliori di questo torneo (se non il migliore!). Classe, intelligenza tattica e leadership al servizio di una nazionale datata e forse sul viale del tramonto. Ma quando si ha in squadra uno come il centrocampista del Real Madrid, nulla é precluso. VOTO: 5.5


WOJCIECH SZCZESNY:
 il portiere della Juventus è fondamentale, con 4 parate spettacolari e un rigore parato, per fermare l’assalto dell’Arabia Saudita e condurre la Polonia agli ottavi di finale poi persi contro la Francia. Fra i più bravi nel suo ruolo in questo Mondiale. VOTO: 5


ANTOINE GRIEZMANN: gli ex grandi del pallone (fra i quali Mario Kempes, vedi intervista odierna sul Mattino) ne tessono le lodi: giocatore nuovo, a tutto campo. Marca, imposta, si inserisce
perfettamente fra le linee e detta i tempi del gioco della Francia. Fondamentale. VOTO: 5


GIAPPONE: 
si qualifica da primo agli ottavi di finale: dapprima manda fuori giri la Germania e poi batte anche la Spagna in un girone in cui nessuno lo pronosticava vincente. Nel turno ad eliminazione diretta sfiora l’impresa, perdendo (ma solo ai rigori) contro la solida Croazia. VOTO: 5


JULIAN ALVAREZ:
 il giocatore argentino disputa un Mondiale con i fiocchi! Il vice-Haaland al Manchester City ringrazia Pep Guardiola che gli ha permesso scampoli di partita malgrado la terribile concorrenza interna. In Qatar ha praticamente soffiato il posto a Lautaro Martinez, grazie alla sua migliore capacità di adattarsi al gioco di Scaloni. VOTO: 5


DANIELE ORSATO: 
in Italia non è molto considerato, ai Mondiali si rivela uno dei migliori arbitri, degno di dirigere la finalissima (toccata al polacco Marciniak). Orsato lascia giocare e non è fiscale. Ma soprattutto interpreta al meglio le situazioni di gioco. Senza arroganza o rigidità mentale. VOTO: 5


AUSTRALIA: 
inserita nel girone di Francia, Danimarca e Tunisia, non propriamente facile, la squadra australiana riesce a strappare una qualificazione clamorosa ai danni della squadra danese, ritenuta la seconda forza del gruppo. E negli ottavi tiene degnamente testa all’Argentina, salvata nel finale dal suo portiere Martinez. VOTO: 4.5 



FLOP 

GIANNI INFANTINO: detto Al Infantin, per le sue amicizie (pericolose) con il mondo qatariota, il presidente della FIFA conferma, semmai ce ne fosse bisogno, di essere completamente bollito e inadatto al ruolo: dice che il mondiale è stato il più bello di sempre e che la rassegna ha unito le nazioni. Forse in preda alle allucinazioni, il massimo dirigente non ha speso una sola parola per gli operai morti durante la costruzione degli stadi qatarioti e non ha accennato alle violenze verbali e alle scritte ultra-nazionalistiche che hanno toccato il Mondiale (vedi striscioni serbi e danze pro-ustascia croate). Blatter in confronto è un’educanda. VOTO: 2


GRANIT XHAKA: 
ancora una volta il capitano dei rossocrociati la combina grossa. Si lascia andare a gesti quanto meno maleducati nel match contro la Serbia (suo avversario preferito!) e poi al suo ritorno in Svizzera minaccia pure i giornalisti che gli vorrebbero fare domande scomode. Ancora una volta dimostra di non essere meritevole della fascia di capitano. Che la federazione non indugi: gliela tolga subito! VOTO: 2


SVIZZERA: 
vince due partite difficili nel girone (contro Camerun e Serbia) e lascia ben sperare per il passaggio ai quarti di finale. Ma contro il Portogallo rimedia una delle peggiori figuracce della sua storia, incassando una sconfitta tremenda (1-6), sia nella forma che nei contenuti. Basta questo rovescio inatteso a bocciarla globalmente. E Murat Yakin non è esente da colpe. VOTO: 3.5


BRASILE:
 la vittoria contro la Corea del Sud negli ottavi, corre-data da danze ed esplosioni di gioia fuori dalla norma dopo ogni gol segnato, aveva illuso tutti. Chi fermerà la squadra di Tite? E invece, ancora una volta, viene fuori la mancanza di personalità ed umiltà degli auriverde, che dicono addio al Mondiale nel quarto contro la Croazia. VOTO: 3


SPAGNA: il dominio del gioco e il tiki taka sono ormai inutili, soprattutto quando ti trovi di fronte squadre che si chiudono a riccio. E così la giovane squadra di Luis Enrique diventa la prima vittima importante del Marocco, che la butta fuori ai rigori. In Spagna è tempo di processi, anche se Luis Enrique meriterebbe la riconferma. VOTO: 3


CRISTIANO RONALDO:
 prima vittima della sua presunzione e della sua mania di onnipotenza, CR7 finisce ai margini della nazionale portoghese. Ma non solo: si dimostra insofferente nei momenti in cui i suoi compagni festeggiano la qualificazione ai quarti ai danni della Svizzera. Lui era già negli spogliatoi. VOTO: 3


NEYMAR:
 è vero, non è al top della condizione fisica ma ancora una volta dimostra di non essere un leader e soprattutto di giocare soprattutto per se stesso. Rimandato. Fra 4 anni potrà semmai riscattarsi.
VOTO: 3.5


GERMANIA: 
sono anni difficilissimi e travagliati per la nazionale teutonica. Dopo il vittorioso Mundial brasiliano (2014) non ne ha più azzeccata una. Il talento non è più quello di una volta, mancano i ricambi e la panchina di Hansi Flick non convince. Tutto da rifare. VOTO: 2

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