Sport, 19 dicembre 2022

“Ingiusto attaccare Cereda. Ha fatto tanto per l’Ambrì!”

Il tifoso Federico Lorenzetti commenta lo sfogo del coach biancoblù sulla stampa

AMBRÌ - Hanno fatto scalpore le parole di Luca Cereda nel post partita di Ambrì Piotta-Langnau. Eccome! Il tecnico dei biancoblù ha infatti criticato parte della tifoseria con parole piuttosto severe:“ Se pensiamo di vincere 10-1 contro il Langnau allora siamo nel posto sbagliato. L’ambiente in pista dimostra che probabilmente in questo momento come club abbiamo dei valori sbagliati”. Un messaggio chiaro per riportare tutti alla realtà delle cose oppure un segnale di disagio che potrebbe preludere alla fine di un rapporto? Ne abbiamo parlato con il tifoso biancoblù DOC Federico Lorenzetti, presidente del Fans Club BL 15.


Federico: il vostro coach ci è andato giù duro.
Se Luca si è lasciato andare a quelle dichiarazioni lo ha fatto perché ha dei validi motivi. Credo che negli ultimi tempi ci siano state critiche assurde contro di lui, ancor prima che contro la squadra o la società. L’inizio del campionato ci ha fatto sperare in una stagione straordinaria, quindi un po' tutti si sono esaltati prematuramente e quando i risultati sono mancati si è passati dall’esaltazione alla depressione e questo ha influito su tanti tifosi, che si sono messi a cercare un capro espiatorio e lo hanno individuato in Luca. Sui social e fuori dalla pista ha iniziato a sentirsi la tensione, che inevitabilmente è arrivata dalle parti della panchina e dello spogliatoio e penso che alla fine questa depressione, che si dovrebbe chiamare frustrazione, si sia trasformata in fischi o insulti che a mio modo di vedere non sono partiti dalla curva. 


Le frasi pronunciate sono state molto forti: un mix di rabbia e delusione. 
Direi delusione: Luca è una persona straordinaria che ha sempre dato tutto per i colori biancoblu, anche quello che non aveva. È un professionista serio, un esempio per tanti se non addirittura per tutti. Ha sempre avuto l’entusiasmo e la voglia giusta per allenare in generale, ma soprattutto per allenare in questo club. Purtroppo la memoria è corta e nessuno si ricorda più dov’era l’Ambrì quando è stato affidato a Cereda. Chiaramente ogni tifoso vorrebbe sempre vedere la propria squadra vincere, ma se si pensa di volerlo alla Gottardo Arena purtroppo abbiamo sbagliato pista e squadra. L’Ambrì Piotta è una società che riesce a restare a galla in un oceano in tempesta e questo dovrebbe essere già una vittoria per i tifosi. L’Ambrì è una piccola realtà che cerca di farsi largo in mezzo ai giganti e questo dovrebbe essere motivo d’orgoglio per tutti i nostri fan.


Ma i tifosi si sono veramente imborghesiti?
Imborghesiti è un termine che mi fa sorridere, ma credo che Luca abbia colpito nel segno, anche se a onor del vero già nella vecchia pista ho avuto l’impressione che in alcuni settori ci sia sempre stato questo tipo di tifoso. Diciamo che forse la pista nuova ha fatto in modo che ciò si accentuasse. Purtroppo alla Gottardo Arena non si respira l’aria che si respirava alla Valascia; inoltre mi sembra tutto sproporzionato, dai prezzi che continuano ad aumentare alla qualità che secondo me viene meno. Probabilmente il fatto di spendere molto di più rispetto alla Valascia per andare a vedere una partita, in alcune menti ha portato degli squilibri e strani pensieri: più spendiamo, più guadagnano e più alto deve essere lo spettacolo. Purtroppo questo lo sento da inizio stagione e lo sentiremo per un bel po' se non torniamo a ragionare con la mentalità da Ambrì. Ci siamo ritrovati scaraventati da un impianto vetusto ma mitico a un impianto dell’era moderna che invece di portare benefici ha portato alcuni settori ad essere “snob”. Dico alcuni settori, perché la tanto bistrattata GBB si è sempre dimostrata solidale con Cereda. 


Secondo
lei il tecnico è stanco?
Deluso sicuramente, ma non stufo. È un ragazzo che vive di hockey, sa cosa fa e ha tanta passione, quindi stanco del ghiaccio e dell’Ambrì Piotta no! Forse ne ha piene le scatole delle critiche sempre più insistenti degli ultimi tempi che toccano soprattutto la squadra. Se fosse capitato a me non non sarei stato così gentile con i critici come ha fatto lui sinora. Criticare è una moda sempre in voga, quindi alla fine queste dichiarazioni di Luca devono essere accettate e non solo dai tifosi. Dopo la sua uscita sui mass media mi sarei aspettato l’intervento della società in sua difesa, o comunque prendendo posizione. Ma ciò non è avvenuto. Peccato.


Ma le critiche ci possono stare...
Credo che se l’Ambrì Piotta dovesse vincere il campionato ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire. Chi ha la memoria corta non si ricorderà di quando l’Ambrì si qualificò ai play off con Serge Pelletier in panchina. Dopo anni di play out, di spareggi da brivido, l’Ambrì Piotta arrivò fra le prime otto! Tutti entusiasti, tutti carichi, ma poi è successo che il Friborgo ci ha eliminati in quattro partite. Dopo gara quattro ne ho sentite di tutti i colori contro la squadra, il coach e la società. Cose da non credere, dopo anni di purgatorio, quasi inferno, si raggiungono i play off e invece di essere felici tutti sembravano più frustrati che durante lo spareggio col Visp. La critica ci può stare sempre, certo, tutti noi vorremmo un Ambrì da prime quattro in classifica, ma la realtà è un’altra e va accettata. 


Le dichiarazioni di Luca sono state criticate anche dai mass media. 
Non sono d’accordo con la stampa. Rispetto per il vostro lavoro, che sicuramente non è facile, però chiaramente dalla stampa mi aspetto che riporti le parole di un coach, non che le giudichi. Nello sport ci sono già troppi presidenti, allenatori, direttori sportivi e via dicendo, e penso che riportare le notizie sia abbastanza impegnativo anche senza giudicarle. Diciamo che ognuno dovrebbe avere il suo ruolo, specialmente nelle situazioni un po' calde.


Secondo lei il futuro di Cereda è ancora ad Ambrì? 
È quasi impensabile un divorzio tra le parti, anche se chiaramente non è impossibile. Io credo che Luca sia l’uomo giusto al posto giusto e di questo dovrebbero esserne consapevoli tutti. È ovvio che i tifosi vogliono veder la propria squadra vincere, questo è normale, ma credo che da 7 anni a questa parte Cereda abbia fatto il massimo con il roster a sua disposizione. Qui torniamo alla memoria corta: abbiamo giocato una Champions League, abbiamo ben figurato alla Coppa Spengler, abbiamo fatto il massimo nei campionati disputati e quindi non vedo alcun motivo perché Luca non dovrebbe essere il futuro dell’Ambrì Piotta.


Dopo 7 anni è normale che un rapporto possa logorarsi.
Dipende da come è stato vissuto questo periodo. Ci sono rapporti che non si logorano mai, possono esserci alti e bassi, ma se il legame è forte non si arriva a uno strappo. Di sicuro Luca non è uno che molla, altrimenti lo avrebbe già fatto, anche perché di critiche ne ha già ricevute molte e non da sabato scorso. Diciamo che forse è arrivato il momento di far notare questi atteggiamenti, in maniera da rimettere tutti sulla carreggiata e spingere tutti in un’unica direzione. Per andare bene l’Ambrì ha bisogno che tutti remino nella stessa direzione e che tutti siano uniti. Come si dice: l’unione fa la forza! Sembrano discorsi di circostanza ma in Leventina è così, tutti per uno e uno per tutti, altrimenti il gioco non può funzionare.

M.A.

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