Martedì a Parigi sono state perquisite le sedi della società di consulenza McKinsey e del partito Renaissance di Emmanuel Macron. Questa operazione si inserisce nel contesto delle indagini sulle società di consulenza nelle campagne elettorali di Macron, in particolare nelle campagne elettorali del presidente francese nel 2017 e nel 2022.
Le perquisizioni sono state condotte dai giudici istruttori incaricati di due indagini giudiziarie avviate in ottobre, ha dichiarato mercoledì la Procura finanziaria nazionale (PNF), confermando le informazioni del quotidiano "Le Parisien". Una di queste riguarda l'intervento di società di consulenza nelle campagne elettorali di Emmanuel Macron del 2017 e del 2022, l'altra l'uso più generale di queste società da parte dello Stato, secondo fonti vicine al caso.
"McKinsey conferma lo svolgimento, il 13 dicembre, delle operazioni di visita condotte da un giudice istruttore presso la sede di McKinsey France a Parigi", ha dichiarato l'azienda in un comunicato, assicurando "la piena collaborazione con le autorità pubbliche, come è sempre avvenuto".
"Nel suo comunicato del 24 novembre, il PNF ha dichiarato di aver aperto un'inchiesta giudiziaria sulle condizioni di intervento delle società di consulenza nelle campagne elettorali del 2017 e del 2022, in seguito alle denunce di rappresentanti eletti e associazioni", ha dichiarato all'agenzia stampa AFP il portavoce di Renaissance Loïc Signor.
"È normale che la giustizia indaghi in modo libero e indipendente per fare luce su questo tema", ha aggiunto, specificando che il partito è a disposizione dei giudici "per comunicare ogni elemento utile sulle campagne citate nell'ambito delle loro indagini".
Durante l'ultima campagna presidenziale, ricordiamo, un rapporto del Senato ha scatenato una feroce polemica sull'uso dei fondi pubblici per queste aziende. L'opposizione ha chiesto un'indagine sui possibili favoritismi che McKinsey potrebbe aver ricevuto dalla maggioranza macronista.