Cresciuto nel Quilmes di Buenos Aires e poi ceduto al Boca Juniors, arrivò in prestito al Lugano nel gennaio del 1998. Il suo trasferimento fu annunciato dal quotidiano 'La Regione': era la fine del mese di gennaio e dopo diverse peripezie il giocatore si presentò alla corte di Karl Engel, accompagnato dal suo manager Marcelo Open. Disputerà 15 partite, segnando una rete nei quarti di finale di Coppa contro l’Aarau, rete che valse la qualificazione al Lugano (che però in seguito fu eliminato dal San Gallo in semifinale). Il giocatore proprio in quel periodo venne convocato dal CT Daniel Passerella per una serie di amichevoli: l’Argentina si stava preparando per i mondiali di Francia. A quel punto, di fronte alla prospettiva di giocare la sua prima rassegna iridata, Vivas d’accordo con il club allora presieduto da Helios Jermini, decise di tornare in patria e concentrarsi sulla Seleccion.
La sua carriera ebbe una svolta: dopo i campionati del mondo firmò per l’Arsenal e poi finì al Celta Vigo e quindi all’Inter. Visto il suo rendimento piuttosto altalenante, qualcuno maliziosamente (e non a torto) disse che “Vivas gioca in grandi club perché ha un bravo procuratore”.
La notte dei tempi
Dobbiamo poi tornare indietro agli Anni Sessanta per ritrovare due giocatori del Lugano convocati per i Mondiali di calcio. E più precisamente al 1966, quando il dottor Alfredo Foni chiamò per la rassegna inglese i bianconeri Mario Prosperi e Vito Gottardi. Il primo non venne mai schierato: era il terzo portiere. Davanti a sé aveva due monumenti del nostro calcio: Leo Eichmann e Karl Elsener. Alla fine il giovane ticinese si accontentò di guardare le sfide dalla tribuna. Non si perse nulla, il buon Mario, visto che la nazionale andò incontro ad un mezzo disastro. Dal canto suo Vito Gottardi, scomparso nel 2015 all’età di 74 anni, scese in campo contro la Spagna e contro la nazionale argentina. Considerato uno degli attaccanti emergenti del campionato svizzero, si mise in luce vestendo la maglia del Losanna, del Lugano e pure del Bellinzona. Lui che era cresciuto nel Rapid Lugano.
BILL CASTELLI