“Ormai ho perso il conto delle gare a cui ho assistito. Seguo il motociclismo da quando ho sei anni. E posso dire di aver visto anche qualche gran premio con Giacomo Agostini in pista” afferma l’inviato e reporter italiano, che abbiamo raggiunto nei giorni scorsi prima della partenza per Valencia, dove in questo week end è in programma l’ultima prova iridata del 2022, che con ogni probabilità consacrerà Francesco Bagnaia quale nuovo campione del mondo della MotoGP. Con ogni probabilità, perchè esiste una piccola e remota chance che Fabio Quartararo gli possa togliere il primato: in caso di caduta o di ritiro del piemontese o di vittoria del pilota francese accompagnato dal quindicesimo posto dell’attuale leader della classifica, avverrebbe il clamoroso ribaltone. Del resto, il campionato in corso sembrava già chiuso la scorsa estate, quando Bagnaia era in ritardo di ben 91 punti dal campione del mondo in carica. Poi, dopo il Gran Premio di Germania, è iniziata la clamorosa rimonta.
E oggi le parti di sono rovesciate. Proprio con Marco Masetti cerchiamo allora di scoprire chi è la prima guida della Ducati e come è arrivato a due passi dal titolo.
Marco Masetti: ci parli del pilota e dell’uomo Bagnaia.
Ragazzo con forti valori umani, piuttosto schivo. Non ama troppo i riflettori, al contrario per esempio di Quartararo e Bastianini. Conduce una vita riservata in quel di Pesaro assieme alla sua compagna, anche se spesso riceve la visita della sorella, che è un po' il suo factotum. Gli organizza le trasferte, gestisce la stampa, lo tiene lontano dalle tentazioni e gli dà pure dei consigli. Francesco ama gli animali e in particolare il suo cane Turbo. E poi è un eccellente cuoco. Insomma: ha trovato un sano equilibrio e ciò lo ha molto aiutato per raggiungere le vette del Motomondiale.
A chi può essere paragonato?
Difficile fare paragoni, perché i piloti moderni sanno fare di tutto. Valentino Rossi ha sempre incontrato problemi con la pioggia, oggi il motociclismo è cambiato e bisogna arrangiarsi su ogni terreno. In questo Bagnaia è un fenomeno.
Per esempio non ha mai mollato quando era in ritardo di 91 punti.
Esatto. Sembrava tutto finito, sembrava che Quartararo potesse confermare il titolo dello scorso anno senza troppi problemi. Favorito anche dagli errori del pilota italiano. Poi dopo la Germania c’è stata la svolta: grazie ad una profonda analisi della situazione, ad una serena e obiettiva auto-critica, Bagnaia ha iniziato la sua rimonta. Alla grande se mi permette.
Ma il Mondiale non è ancora vinto.
Diciamo che Francesco ha messo tantissimo fieno in cascina e lo potrà perdere soltanto lui. Con un quattordicesimo posto e la vittoria di Fabio sarebbe campione. Quindi: occhio alle trappole e alle insidie. Come l’ansia da prestazione, nervosismo e i sorpassi azzardati. Io, per altro, sono molto fiducioso. E poi, dopo tutto quello ha fatto, se le meriterebbe pure questo titolo iridato.
Alla guida di una super Ducati.
Un mezzo che con il tempo è diventata più maneggevole, più guidabile. Grande potenza, si diceva, ma scarsa tenuta. Alla fine anche la Ducati è diventata affidabile. E sa di chi è il merito? Di un certo Andrea Dovizioso, colui che io considero il miglior pilota-collaudatore del Circus. Se la Ducati è la moto da battere, bisogna ringraziare proprio lui.
Comunque: Bagnaia sta per compiere un capolavoro. Unico italiano a vincere su una moto tutta italiana dopo Giacomo Agostini.
Sono passati tanti anni che quasi quasi ce ne dimentichiamo. Ago vinse tutto con la MV Agusta, una moto tutta italiana. Ora tocca al binomio Bagnaia-Ducati.
Se Bagnaia è arrivato qui il merito è anche del suo scopritore.
Parliamo di Emilio Alzamora, già campione del mondo nel 1999. Lo spagnolo dopo aver lasciato le corse creò una sorta di accademia per giovani in Spagna e fra i suoi allievi c’era appunto Bagnaia, che ha immediatamente sostenuto e consigliato. Avere un ex pilota come mentore è sempre un bene!
Guardiamo avanti: nel 2023 Francesco avrà la suo fianco Enea Bastianini.
E ne vedremo delle belle! I due assieme sono in grado di dinamitare il Mondiale e renderlo ancor più emozionante. Sono convinto che la Ducati abbia scelto bene.
M.A.
Alla guida di una super Ducati.
Un mezzo che con il tempo è diventata più maneggevole, più guidabile. Grande potenza, si diceva, ma scarsa tenuta. Alla fine anche la Ducati è diventata affidabile. E sa di chi è il merito? Di un certo Andrea Dovizioso, colui che io considero il miglior pilota-collaudatore del Circus. Se la Ducati è la moto da battere, bisogna ringraziare proprio lui.
Comunque: Bagnaia sta per compiere un capolavoro. Unico italiano a vincere su una moto tutta italiana dopo Giacomo Agostini.
Sono passati tanti anni che quasi quasi ce ne dimentichiamo. Ago vinse tutto con la MV Agusta, una moto tutta italiana. Ora tocca al binomio Bagnaia-Ducati.
Se Bagnaia è arrivato qui il merito è anche del suo scopritore.
Parliamo di Emilio Alzamora, già campione del mondo nel 1999. Lo spagnolo dopo aver lasciato le corse creò una sorta di accademia per giovani in Spagna e fra i suoi allievi c’era appunto Bagnaia, che ha immediatamente sostenuto e consigliato. Avere un ex pilota come mentore è sempre un bene!
Guardiamo avanti: nel 2023 Francesco avrà la suo fianco Enea Bastianini.
E ne vedremo delle belle! I due assieme sono in grado di dinamitare il Mondiale e renderlo ancor più emozionante. Sono convinto che la Ducati abbia scelto bene.
M.A.