Sport, 27 ottobre 2022

“Puntare sulle giovani: unica via percorribile”

Basket: a colloquio con il presidente del Bellinzona femminile Antoine Banfi

BELLINZONA - Antoine Banfi, assicuratore e bellinzonese DOC, gravita nel mondo della pallacanestro dal 2000 e dal 2007 è alla testa del Bellinzona femminile. Un periodo durante il quale ha vissuto in prima persona forti emozioni: dapprima le stagioni dei buoni risultati e dei riconoscimenti, poi nel 2018 il ritiro della squadra per mancanza di giocatrici. Infine la rinascita, grazie al settore giovanile, sul quale la società della Capitale ha puntato tutto per riemergere dall'anonimato.


Presidente: parliamo della ripartenza, nel 2018, dopo la finale persa di Coppa Svizzera.
È innegabile che dopo il finale di stagione 2017/2018 ci siamo trovati spiazzati, eravamo entusiasti dei risultati raggiunti, sia noi che lo sponsor principale, e avevamo l’intenzione di riproporre la medesima squadra con dei rinforzi, ma l'ottimismo è andato scemando man mano che parlavamo con le giocatrici, diverse delle quali manifestavano la volontà di smettere ritenendo troppo gravosi gli impegni sportivi.
Trovandoci spiazzati ed essendoci dovuti ritirare dalla LNA, abbiamo deciso, senza perderci d’animo, di puntare tutto sul settore giovanile. In particolare abbiamo da subito lavorato su un gruppo di ragazze ancora troppo giovani per essere mandate in campo in Lega Nazionale, ma che avevano le giuste potenzialità per crescere e per puntare a un’ascesa futura.


Come vi siete riorganizzati?
Il primo passo è stato quelle di allestire lo staff tecnico. Difatti abbiamo ingaggiato Piergiorgio Manfrè, allenatore e formatore italiano che negli anni precedenti aveva lasciato il segno nel basket ticinese. Con la supervisione della responsabile tecnica Ursula Mercoli e grazie all'operato dello staff gestito da Manfrè, già il primo anno siamo riusciti a qualificarci per le final-four svizzere giovanili, ottenendo il terzo posto nella categoria Under 15.


Ma poi arrivò la pandemia…
Nella stagione 2019-2020 il nostro programma di ricostruzione prevedeva di continuare nel lavoro di crescita e consolidamento. Purtroppo a inizio marzo 2020 il COVID ci ha colpiti in pieno, e tutte le attività agonistiche sono state interrotte. Pur con tutte le limitazioni del caso, abbiamo tuttavia sempre mantenuto i nostri allenamenti. Ricordo che si facevano allenamenti singoli tramite Skype, era tutto irreale, ma praticamente nessuna delle ragazze ha mai mollato.


Quindi la Lega Nazionale B, a singhiozzo...
La stagione seguente (2020/2021) è stata agrodolce. Sperando come tanti altri di aver superato la prova della pandemia, si è deciso di iscrivere una squadra in LNB, formata da giovani provenienti dal nostro vivaio. Consci del fatto che tale compagine non poteva ambire a un’alta classifica, ci siamo posti l’obiettivo del miglioramento delle singole giocatrici in funzione dei campionati svizzeri giovanili. Tutto andava per il meglio, poi neanche arrivati a novembre, tutto il basket svizzero si è nuovamente fermato. Tutti i campionati sono poi ripresi verso fine aprile, in forma raccorciata. In LNB, come previsto già a inizio stagione dallo staff tecnico, si è giocato soprattutto per fare esperienza e per far progredire le giovani. Al contrario i campionati giovanili ci hanno visti protagonisti, con la conquista del titolo svizzero nelle categorie Under 17 e Under 15 e del terzo posto nella Under 13. Nella stagione passata, ma è storia recente, ci siamo poi ripetuti, vincendo tutto a livello cantonale e con il titolo nazionale e la finale di Coppa Svizzera Under 18.


Quali sono gli obiettivi a corto termine?
Oramai siamo alla terza stagione nel torneo cadetto, con tutte giocatrici giovani e provenienti dal nostro vivaio, dalla più 'esperta' che ha 20 anni appena compiuti, fino ad arrivare alle più giovani di 15 anni (Grace nata nel 2007 è alla terza stagione in LNB). I nostri obiettivi sportivi sono al momento invariati. Per quanto riguardailtorneo cadetto: vogliamo che le nostre ragazze continuino a migliorare, confrontandosi con avversarie tecnicamente e fisicamente superiori (ciò che a livello cantonale è impossibile), per arrivare nel breve-medio termine ad essere competitivi nella lotta per le posizioni di testa. Nelle categorie giovanili vorremmo invece ulteriormente ripetere i successi ottenuti. Obiettivo ambizioso ma possibile.


In futuro si potrà tornare ai fasti del passato?
Mai dire mai, la dirigenza, come detto, sta lavorando per andare in questa direzione. Vincere tutto ciò che ha vinto il Bellinzona degli anni Novanta del secolo scorso resta però un sogno irrealizzabile. 



Ci parli del vostro nuovo coach Iannitti.
Quest’anno vi c’è stato un avvicendamento allatesta dello staff tecnico. Manfrè, al termine di un ciclo di successo, ha concluso l’avventura presso di noi (tengo a ringraziarlo per il lavoro svolto e per i titoli che ha contribuito a portare a Bellinzona inquesti ultimi anni), per cui abbiamo ingaggiatoCristiano Iannitti, conosciuto a livello ticinese e svizzero, avendo allenato anche la nazionale Under 16 maschile, SAM Massagno e SAV Vacallo, ottenendo successi a livello nazionale. Nonostante sia alla sua prima esperienza nel settore femminile, ha subito iniziato con il piede giusto, imponendosi per le sue competenze tecniche e per il suo modo di fare. Con giochi semplici e puntando tantissimo sui fondamentali ha subito preso in mano la squadra, ottenendo 2 vittore in 3 partite, una delle quali del tutto inaspettata contro la Muraltese. Ha subito capito pregi e limiti di tutte e pretende sempre di più spingendole a un miglioramento costante.


Nel vostro club ci sono tante giovanissime.
La nostra società sta conoscendo un vero e proprio boom nel minibasket. Anche in questo ambito, anche se meno appariscente, abbiamo praticamente ripreso da capo, ricostruendo le strutture e lavorando molto sulla qualità, ciò che ha poi logicamente portato con sé anche la quantità, ossia una crescita impressionante di nuovi iscritti. Attualmente nelle categorie Under 12, Under 10, Under 8 e Under 6 abbiamo circa 80 ragazzi e ragazze iscritte (praticamente in percentuali uguali). Abbiamo soprattutto un team di allenatori e monitori entusiasti e motivati, in parte esperti e in partegiovani. Soprattutto, come non accadeva da anni, abbiamo un numero notevole di ragazze, che potranno assicurare il futuro della nostra società.


Siete il club di riferimento in Ticino a livello femminile?
Non so se siamo un club di riferimento per quanto riguarda il settore giovanile e di conseguenza la formazione, ma quello che posso dire è che diverse giovani sono venute e vengono a Bellinzona da tutto il cantone. Abbiamo diverse atlete che sono chiamate nelle nazionali giovanili (basti pensare a Sophie Locatelli del 2005, che quest’estate ha disputato gli Europei con la Nazionale Under 20) e possiamo vantare i titoli giovanili cantonali e nazionali vinti negli ultimi anni. Sicuramente un punto di riferimento è la qualità del lavoro che cerchiamo incessantemente di curare, grazie ai nostri allenatori, presenti e passati.


E il vostro rapporto con le altre società e in particolare la Muraltese?
Con le altre società ticinesi abbiamo un rapporto di reciproco rispetto, dato che nella pallacanestro svizzera si è quasi tutti volontari e il lavoro non manca. Oltre a questo non esistono al momento particolari rapporti di collaborazione nel basket femminile. Con la Muraltese proprio dieci anni fa si era tentato di avviare una collaborazione con due squadre, una in LNA e una in LNB, però alla fine tutto è naufragato. Probabilmente il legame con il territorio è ancora molto stretto, e in un ambito dove il professionismo è ancora lungi da arrivare è difficile pensare di spostare ragazze adolescenti su e giù per il Ticino per ogni allenamento.

A.M.

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