L'autorità di vigilanza dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha riscontrato "numerose e gravi carenze" nella compagnia di assicurazione sanitaria SLKK di Zurigo. La cassa malati ha ora due mesi di tempo per rimediare alle mancanze riscontrate, in caso contrario rischia di perdere la licenza di operare. In causa vi è la morte di un 82enne malato di cancro avvenuta nel 2021, un decesso che aveva scorrere molto inchiostro nella Svizzera tedesca.
Nella primavera del 2020, gli specialisti dell'Inselspital di Berna aveva prescritto una terapia cellulare chiamata Car-T per il paziente oncologico. Dal 1° gennaio dello stesso anno, questo trattamento di Novartis era coperto dall'assicurazione sanitaria di base. Tuttavia, la compagnia di assicurazione sanitaria del defunto, la SLKK, si era opposta alla copertura dei costi facendo riscorso fino al Tribunale federale, per infine perdere la causa. La cura è quindi iniziata ma era troppo tardi e il paziente morì poco dopo, il 13 aprile.
La compagnia di assicurazione sanitaria si è difesa con veemenza dalle accuse di aver deliberatamente ritardato il trattamento del paziente. Una nuova indagine ha ora prodotto un verdetto schiacciante. L'UFSP ha riscontrato gravi carenze all'interno dell'SLKK, non solo nel caso in questione, ma anche in modo più generale.
Le posizioni assunte da uno dei consulenti medici della cassa malati di Zurich sono già state contestate in tribunale in diverse occasioni. Di conseguenza, l'SLKK deve ora utilizzare solo consulenti adeguatamente qualificati. A seguito del caso Riebli-Föhn, deve anche garantire che i loro pareri siano espressi in tempi accettabili.
L'UFSP ha inoltre concluso che la SLKK non dispone delle competenze giuridiche necessarie per valutare casi di prestazioni complessi come quello del defunto. L'azienda deve quindi rafforzare le proprie competenze legali nei prossimi due mesi e garantire che tutte le scadenze siano rispettate in futuro.
Nella primavera del 2020, gli specialisti dell'Inselspital di Berna aveva prescritto una terapia cellulare chiamata Car-T per il paziente oncologico. Dal 1° gennaio dello stesso anno, questo trattamento di Novartis era coperto dall'assicurazione sanitaria di base. Tuttavia, la compagnia di assicurazione sanitaria del defunto, la SLKK, si era opposta alla copertura dei costi facendo riscorso fino al Tribunale federale, per infine perdere la causa. La cura è quindi iniziata ma era troppo tardi e il paziente morì poco dopo, il 13 aprile.
La compagnia di assicurazione sanitaria si è difesa con veemenza dalle accuse di aver deliberatamente ritardato il trattamento del paziente. Una nuova indagine ha ora prodotto un verdetto schiacciante. L'UFSP ha riscontrato gravi carenze all'interno dell'SLKK, non solo nel caso in questione, ma anche in modo più generale.
Le posizioni assunte da uno dei consulenti medici della cassa malati di Zurich sono già state contestate in tribunale in diverse occasioni. Di conseguenza, l'SLKK deve ora utilizzare solo consulenti adeguatamente qualificati. A seguito del caso Riebli-Föhn, deve anche garantire che i loro pareri siano espressi in tempi accettabili.
L'UFSP ha inoltre concluso che la SLKK non dispone delle competenze giuridiche necessarie per valutare casi di prestazioni complessi come quello del defunto. L'azienda deve quindi rafforzare le proprie competenze legali nei prossimi due mesi e garantire che tutte le scadenze siano rispettate in futuro.