Sport, 15 settembre 2022

“La presenza di Renzetti è molto importante per noi”

Parla Bruno Martignoni, ex iridato al servizio dell’ambizioso Locarno

LOCARNO - Bruno Martignoni il prossimo 13 dicembre compirà 30 anni. Di lui si parla da quando esordì nel Locarno appena quindicenne. Difensore di talento, dicevano gli addetti ai lavori, farà strada. E in fondo ci avevano visto giusto, anche se Bruno avrebbe voluto di più: campione del mondo Under 17, tante partite in Challenge e Super League, ed una discreta fama. Il suo sogno di sfondare in Serie A però non si è avverato: a Cagliari giocò soprattutto nella seconda squadra. Ma tant’è oggi il giocatore locarnese può stilare un bilancio tutto sommato positivo ed ora mette al servizio del Locarno l’esperienza maturata in tanti anni di calcio professionistico. Nei giorni scorsi lo abbiamo incontrato.


OBIETTIVO: “A Locarno c’è voglia di tornare a livelli più consoni al blasone della società. Ci rendiamo conto che non sarà semplice, perché tutti giocheranno alla morte contro di noi. Credo comunque che siamo attrezzati per far bene e compiere il salto di categoria. Ne siamo tutti consapevoli, anche se stiamo con i piedi per terra”.


MOTIVATORE: “Remy Frigomosca è un mister deciso e tenace. È l’anima di questo club. Ha preso in mano la squadra in Quinta Lega ed è riuscito a riportarla in Seconda regionale. Ma lui non si ferma qui: vuole salire ancora. Lo vediamo tutti i giorni quando ci alleniamo: è un gran motivatore, è il primo che si mette in gioco”.


RENZETTI: “Angelo Renzetti ci sta dando una mano. Lui è un grande conoscitore del calcio e il Locarno gli è sempre rimasto nel cuore; anche quando era a Lugano aveva un occhio di riguardo per la squadra del Lido. Viene allo stadio a sostenerci e quando può anche agli allenamenti. Siamo contenti di averlo al nostro fianco. È una presenza importante e stimolante per tutti”.


RIVALI: “Nelle prime giornate di campionato ci siamo resi
conto che non sarà semplice come qualcuno pensa. Abbiamo affrontato Arbedo, Rapid e Vallemaggia ottenendo una vittoria a Lugano e due pareggi. Un avvio non certo scoppiettante ma bisogna dire che siamo solo alle prime giornate e non si possono ancora trarre delle conclusioni. La riga la tireremo solo a Natale. Allora capiremo cosa potremo fare. Sono comunque fiducioso, la rosa è competitiva, il gruppo unito”.


BELLINZONA: “L’esperienza nella Capitale è stata utile. Ma ormai, non essendo più professionista, ho capito che avrei dovuto scegliere un’altra categoria. Con Bentancur mi sono trovato bene, con lui ho sempre avuto un rapporto schietto. Il mio ritorno a Locarno non è stato insomma difficile”.


MESTIERE: “Mi divido fra il Locarno e la mia professione. Lavoro per il Dipartimento delle istituzioni per l’emergenza ucraina, mi piace molto. Anche per questo motivo il mio apporto al calcio è diminuito. Mi alleno tre volte la settimana, con lo stesso impegno e la stessa dedizione di sempre”.


PASSATO: “Sono contento di quanto realizzato in carriera. Cagliari? Malgrado abbia avuto poco spazio, in Sardegna mi sono trovato benissimo ed ho potuto imparare tante cose che poi mi sono venute utili. In generale non posso dire di essere deluso da quell’esperienza”.


AARAU: “Ad Aarau ho vissuto una delle migliori avventure calcistiche. Nel periodo, oltretutto, in cui la squadra argoviese militava nella massima serie. Ho trascorso due stagioni importanti in un ambiente decisamente speciale. Giocare nel vetusto ma caldissimo stadio del Bruegglifeld è un’esperienza che non si può certo dimenticare. Ma in generale Aarau mi dava la sensazione di una piazza appassionata, un po' come Bellinzona”.
 

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