Il ritiro della patente per qualcuno che ha bisogno di guidare per lavoro può avere gravi ripercussioni professionali. Per questo nel 2019 il Parlamento aveva accolto una proposta del Partito socialista, sostenuta da tutti i partiti con l'eccezione dei Verdi, per dare alle autorità un maggiore margine di manovra ed evitare la "doppia sanzione" del ritiro della patente e del licenziamento perché non si può più lavorare.
Mercoledì il Consiglio federale ha quindi adattato la legge e concederà una deroga a tutti coloro che hanno perso la patente in seguito a "reati minori". In questi casi, "l'autorità responsabile del ritiro delle licenze potrà autorizzare le persone a effettuare i viaggi necessari all'esercizio della loro professione durante il periodo del ritiro della patente", ha dichiarato il Consiglio federale.
Tuttavia, nei casi ritenuti "moderatamente gravi" o "gravi", come ad esempio per aver guidatodopo aver assunto sostanze stupefacenti, non potrà essere rilasciata alcuna autorizzazione.
Anche coloro ai quali è stata ritirata la licenza "a tempo indeterminato o permanentemente per motivi di sicurezza" non potranno farlo. Se a una persona è stata ritirata la licenza per più di due volte in cinque anni, anche in questo caso l'autorizzazione sarà negata.
Un'altra decisione è che i tempi di elaborazione dovranno essere rapidi. Dopo il ritiro della patente, la polizia avrà tre giorni di tempo per inoltrare il fascicolo all'autorità competente per la decisione sul ritiro della licenza. Quest'ultima avrà poi dieci giorni di tempo per restituire la patente alla persona, "se non nutre seri dubbi sulla sua idoneità alla guida e non può quindi emettere almeno un ritiro cautelativo".