Svizzera, 09 giugno 2022
Condannato a 7 anni di carcere per aver quasi ucciso un collega che si era interessato a sua sorella
Un 29enne residente nel canton Vaud è stato condannato mercoledì a 7 anni di carcere per aver quasi ucciso un collega che aveva mostrato interesse per sua sorella. L'uomo aveva aveva dapprima accoltellato il collega e in seguito colpito con una sbarra di ferro e poi un piede di porco, mentre i due lavoravano insieme in un cantiere a Villars-sur-Ollon (VD).
Seguendo l'accusa nella sua requisitoria, il tribunale di Vevey ha confermato l'intenzione dell'imputato di uccidere la sua vittima mirando agli organi vitali e ha concluso che era pericoloso per la società.
Come riporta il portale "24 heures", i giudici hanno ritenuto che la vittima non avesse usato un linguaggio offensivo o disonorevole parlando della giovane donna quel giorno, ciò che aveva provocato l'"escalation di violenza", secondo la spiegazione del 29enne già recidivo. L'uomo aveva infatti già

scontato una pena in carcere per un tentato omicidio nel 2017. Durante la detenzione, era stato anche condannato per violenza e minaccia a un agente di custodia e aveva collezionato sette decisioni di sanzioni per altri atti di violenza.
L'imputato inoltre si era sempre rifiutato di sottoporsi all'esame psichiatrico, indispensabile per essere internato. Ma la Corte, che ha considerato questo rifiuto come un "abuso di diritto", ha giudicato sufficiente il fascicolo dell'imputato. Visti i futili motivi delle sue azioni, il tribunale ha ritenuto "altamente probabile" la recidiva.
Il 29enne è stato quindi riconosciuto colpevole anche di lesioni personali qualificate e dovrà pagare una multa per insulti. Anche i 10'000 franchi di risarcimento concessi al querelante saranno pagati da lui. Il suo avvocato ha dichiarato tuttavia che ricorrerà in appello contro la decisione.