Svizzera, 23 maggio 2022

Pagare 50'000 franchi per uccidere un elefante, e il WWF è favorevole

Nel marzo 2019, l'allora consigliera nazionale Isabelle Chevalley (PVL/VD) aveva presentato una mozione intitolata "per il divieto di importazione e transito di trofei di caccia di animali che rientrano nella Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES)". In sostanza, si vuole vietare l'importazione e il transito in Svizzera di trofei da caccia di animali a rischio di estinzione. Uno su tutti, l'elefante e le sue ambite corna in avorio.

Il Consiglio nazionale aveva approvato la mozione nel maggio 2021 mentre il 30 maggio prossimo sarà il Consiglio degli Stati a doversi esprimere, riferisce la Sonntags Zeitung. Tuttavia, è improbabile che anche il Consiglio di Stato approvi la mozione. La Commissione per la scienza, l'educazione e la cultura del Consiglio degli Stati raccomanda di respingere la mozione. Nelle sue argomentazioni, fa riferimento al WWF, il quale starebbe facendo lobbismo contro il divieto proposto. In una lettera del 18 maggio, il WWF Svizzera "raccomanda vivamente ai Consiglieri degli
Stati di respingere la mozione", poiché la caccia ai trofei serve a proteggere le specie.

Le argomentazioni del WWF includono quanto segue: "Il reddito derivante da queste cacce è molto importante per la popolazione locale nelle aree rurali remote. Se perdono questo reddito, il bracconaggio aumenterà per compensare la perdita di reddito e ridurre i danni all'agricoltura".
Più di cinquanta organizzazioni svizzere per la protezione degli animali non sono d'accordo e sostengono invece la mozione.

Da notare che, nel periodo tra il 2010 e il 2020, l'agenzia CITES svizzera ha registrato l'importazione di 45 elefanti, 22 coccodrilli del Nilo e molti altri animali parzialmente protetti per un totale di 462 animali. Il numero di trofei è invece più alto, poiché diverse parti di un animale vengono conteggiate come un unico trofeo. Va inoltre notato che, oltre al denaro pagato per l'uccisione, il cacciatore deve anche pagare delle tasse per poter detenere questi oggetti nel suo domicilio in Svizzera.

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