Sport, 05 aprile 2022

“Basta calcio regionale? Non sono affatto d’accordo"

Silvio Papa (FTC) interviene nel dibattito dopo l’ennesimo caso di violenza

GIUBIASCO - Non finisce mai, vien voglia di dire. Nel calcio regionale continuano ad imperversare i frustrati e i facinorosi: giocatori, allenatori, dirigenti o genitori, non importa. Se non è violenza fisica, è verbale.


Un altro caso, purtroppo, è accaduto nello scorso week end durante il match di Quinta Lega fra Savosa/ Massagno e Porza: ad inizio partita la giacchetta nera ha dovuto giocoforza sospendere la contesa perché il tecnico degli ospiti lo ha minacciato in modo pesante e proditorio. Inaudito. E così il cosiddetto calcio minore è finito ancora sulle prime pagine. Ne abbiamo parlato con Silvio Papa,responsabile degli arbitri della Federazione ticinese di calcio.


Papa: adesso è veramente troppo. Ennesimo caso di violenza sui campi dei Minori.
Sì, è vero un altro caso, seppur di violenza verbale, è sempre di troppo ma sono convinto che ormai non è più un fenomeno isolato ma che a intervalli seppur irregolari si ripresenterà. In quest’ultimo caso bisogna dare atto al FC Porza che si è distanziato subito e pubblicamente dal comportamento assunto dal proprio tesserato. Abbiamo pure ricevuto e-mail di sostegno da parte di altre società e questo ci fa piacere. Questi segnali da parte della dirigenza di alcune società sono positivi e contribuiscono a dare una linea chiara a tutti gli allenatori e giocatori.


La Federazione Ticinese di calcio (FTC) sembra in difficoltà dinanzi a questi fatti.
La Federazione non è stata a guardare e il comitato, visto quanto successo negli scorsi mesi, si è subito chinato sul problema. Alcune partite saranno seguite da vicino da istruttori ASF, questo non risolverà tutti i problemi ma è anche un segnale di vicinanza e di aiuto alle società.


Dopo Semine-Locarno la FTC era intervenuta.
Esatto, le sanzioni hanno fatto parlare molto ma sono sempre più convinto che le squalifiche e le multe colpiscono una determinata persona o una determinata società ma non hanno effetto alcuno su coloro che non sono direttamente interessati. 



La misura è colma: cosa fare? O cosa resta da fare?
Se prima mi arrabbiavo ogni qualvolta succedevano queste intemperanze ora mi sono rassegnato e vivo il tutto con maggior filosofia. Da parte della Commissione Arbitri cerchiamo di lavorare al meglio con il materiale umano che abbiamo a disposizione. Siamo anche consapevoli che il numero di arbitri a disposizione non ci permette di fare le adeguate selezioni. Prossimamente inizieremo una campagna di reclutamento nella speranza che la stessa possa portare ai frutti sperati. Dall’altra parte della barriera, che barriera non dovrebbe esserci, l’idea è che l’arbitro deve saper gestire le proprie emozioni equelle degli altri, deve essere bravo a prendere una decisione in una frazione di secondo deve dimostrarsi preparato fisicamente, lucido e sicuro. Ma signori: io mi limito a dire che è una persona con i suoi pregi e con i suoi difetti nè più nè meno di coloro che sono in campo. Ognuno deve rispettare il suo operato e non giudicare con astio ogni decisione arbitrale, non è bello lasciare ogni volta il campo tra le polemiche e gli insulti.


Non è forse il caso di sospendere i Minori per un certo periodo?
Non sono assolutamente d’accordo, il movimentocalcistico cantonale muove migliaia di persone ognifine settimana. Permette a giovani e meno giovani di praticare il loro sport preferito e non ritengo giusto che per una manciata di teste calde si debba fermare tutto.


Qualcuno dice di abolirli…
È un’affermazione troppo drastica e fatta per la maggior parte da non addetti ai lavori o da chi reagisce a caldo senza pensare alle possibili conseguenze.


Cosa spinge certi personaggi ad assumere atteggiamenti poco consoni allo spirito del calcio regionale?
Difficile da dire, si parla spesso della società del giorno d’oggi, del Covid-19 e del lavoro. A mio parere queste possono essere delle componenti ma alla base ci sono sempre le ambizioni, il risultato, il voler essere il migliore ma soprattutto il non accettare sia nel bene che nel male le decisioni del direttore di gioco.


La stampa non dovrebbe dare meno spazio al calcio regionale? C’è gente che pensa di essere Messi. Il famoso spirito di emulazione.
Io direi il contrario. La stampa dovrebbe dare più spazio al calcio regionale e non essere presente e dar risalto unicamente ai casi negativi. Mi ricordo le cronache delle squadre chiamate allora “Minori” inserite su quotidiani o settimanali di alcuni anni or sono. Diversi lettori aspettavano solo l’uscita di queste pubblicazioni; purtroppo ora tutto è finito e ci si limita a mettere in risalto le negatività che sicuramente fanno più colpo sull’opinione pubblica. Per quanto riguarda le emulazioni dei grandi campioni cominciamo a portare il campanile al centro del villaggio e renderci conto che stiamo parlando di campionati regionali in cui i futuri grandi campioni si vedono e si vedranno solo in fotografia.


Non è il caso di fare un forum o un’assemblea straordinaria con le società per trovare delle soluzioni?
Il comitato deve ascoltare le società e lavorare con le stesse al di fuori di forum o assemblee straordinarie. Questi gremi lasciano il tempo che trovano, tante parole che poi sfociano, come spesso accade, in polemiche e in casi personali.
 
MDD

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