"Siamo all’anno zero. Ci siamo ricascati. Ogni volta che vinciamo qualcosa di importante, subito dopo cadiamo pesantemente. Nel 1982, dopo il trionfo spagnolo, iniziammo da favoriti le qualificazioni agli Europei e fummo bastonati. È nel nostro dna. Ma la sconfitta di Palermo fa più male di tutte, perché al netto della stanchezza accumulata in questi ultimi mesi, soprattutto mentale, e di alcune assenze importanti, la Macedonia non avrebbe dovuto costituire un pericolo: va bene che nello sport può accadere di tutto e di più, ma credo che gli azzurri godessero delle condizioni ideali per andare allo spareggio con il Portogallo. Giocavano anche in casa… ".
Cosa è successo?
Che non siamo riusciti a segnare uno straccio di un gol. Ma non solo: che abbiamo perso la spontaneità e l’allegria che ci avevano contraddistinti agli ultimi Europei. Ho visto una manovra slegata e inconcludente, ho visto giocatori nervosi ed impacciati. Come se non fossero in grado di gestire la pressione.
E infatti la pressione ha giocato un ruolo determinante.
Ma contro avversari simili devi entrare in campo deciso e determinato. Sei l’ Italia, non una qualsiasi nazionale. E invece alcuni giocatori hanno pascolato in mezzo al campo impauriti e senzameta. Ad immagine di Insigne, decisamente sottotono.
Il vero miracolo non l’ha compiuto la Macedonia giovedì sera ma gli azzurri all’ultimo Europeo…Interpretazione che ci può stare. L’estate scorsa nessuno avrebbe scommesso un euro sugli azzurri.
Forse avete sopravvalutato la qualità dei vostri giocatori. Del resto non ci sono più i Baggio, i Vialli, i Del Piero o i Pirlo.
Sono parzialmente d’ accordo. Certo, in Italia i grandi giocatori sono sempre più rari. Ma quelli mandati in campo da Mancini erano e sono pur sempre campioni continentali. Non credo che nel giro di sei mesi siano diventati dei brocchi. La qualità del nostro calcio non è più quella di un tempo e forse facciamo finta di non accorgercene.
Quindi?
Abbiamo fallito dal punto di vista mentale. In fondo le occasioni da rete non sono mancate. Roberto Mancini dovrà lavorare su questo aspetto.
Il commissario tecnico è dunque da riconfermare?
Direi proprio di sì. Roberto è stato bravo a rimettere assieme i cocci dopo la prima tremenda delusione del 2018 ed ha pure conquistato un Europeo contro ogni pronostico. Ritengo che questo sia un incidente di percorso, grave se vogliamo, ma non sufficientemente grave da indurre i massimi
dirigenti a cambiare la guida tecnica. Roberto resti al suo posto. Sono convinto che dopo questa mazzata si saprà riprendere e ricostruire qualcosa di importante.
In Italia qualcuno dice che potrebbe tornare Marcello Lippi con al suo fianco Fabio Cannavaro.
Lippi è stato un grande allenatore e ci ha pure regalato un titolo mondiale. Non so se sarebbe la soluzione ideale. Negli ultimi anni ha allenato in Asia e forse non ha più la stessa motivazione di un tempo. Ribadisco: lasciamo Mancini al suo posto! È valido e lo ha dimostrato.
Sacchi ha detto che il calcio italiano non progredisce perché ci sono sempre meno italiani nelle rose di Serie A e anche nei settori giovanili.
Non ha torto, Arrigo. Bisognerebbe tornare a privilegiare i nostri calciatori. Purtroppo la carenza di attaccanti validi per la nazionale, è dovuta soprattutto al fatto che i grandi club hanno solo o quasi giocatori stranieri e che i nostri non vengono valorizzati.
Avrebbe convocato Mario Balotelli?
A me è sempre piaciuto il suo stile di gioco. Ma Mario ormai ha sprecato tutti i suoi bonus azzurri con atteggiamenti poco consoni ad uno sportivo professionista. Peccato, perché di attaccanti bravi come lui ce ne sono in giro pochi. Con il Balotelli degli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina, oggi la nostra squadra sarebbe già da tempo ai Mondiali del Qatar. Il problema è che Balotelli si è perso strada facendo.
M.A.
In Italia qualcuno dice che potrebbe tornare Marcello Lippi con al suo fianco Fabio Cannavaro.
Lippi è stato un grande allenatore e ci ha pure regalato un titolo mondiale. Non so se sarebbe la soluzione ideale. Negli ultimi anni ha allenato in Asia e forse non ha più la stessa motivazione di un tempo. Ribadisco: lasciamo Mancini al suo posto! È valido e lo ha dimostrato.
Sacchi ha detto che il calcio italiano non progredisce perché ci sono sempre meno italiani nelle rose di Serie A e anche nei settori giovanili.
Non ha torto, Arrigo. Bisognerebbe tornare a privilegiare i nostri calciatori. Purtroppo la carenza di attaccanti validi per la nazionale, è dovuta soprattutto al fatto che i grandi club hanno solo o quasi giocatori stranieri e che i nostri non vengono valorizzati.
Avrebbe convocato Mario Balotelli?
A me è sempre piaciuto il suo stile di gioco. Ma Mario ormai ha sprecato tutti i suoi bonus azzurri con atteggiamenti poco consoni ad uno sportivo professionista. Peccato, perché di attaccanti bravi come lui ce ne sono in giro pochi. Con il Balotelli degli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina, oggi la nostra squadra sarebbe già da tempo ai Mondiali del Qatar. Il problema è che Balotelli si è perso strada facendo.
M.A.