In occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, l'8 marzo 2021, un gruppo di 18 donne ha partecipato a una manifestazione a torso nudo per le strade di Losanna. Dopo un quarto d'ora, degli agenti di polizia sono intervenuti per chiedere alle manifestanti di vestirsi e registrare la loro identità. Da allora, le 18 manifestanti hanno ricevuto un'ordinanza penale che le condannava al pagamento di una multa di 360 franchi e 200 franchi di spese legali.
Le manifestanti sono state ritenute colpevoli di partecipazione a una manifestazione vietata di più di 15 persone nello spazio pubblico (a causa delle misure anti-covid allora in vigore), disturbo della pace pubblica e "abbigliamento contrario alla decenza o alla moralità pubblica". Delle 18 condannate, 11 hanno pagato il conto mentre altre 7 hanno presentato ricorso e vogliono andare al processo, la cui data non è ancora nota.
In un comunicato rilasciato giovedì, oltre che rendere pubbliche queste condanne le manifestanti condannate hanno annunciato aver creato un collettivo chiamato "Let's Revolt!" per raccogliere fondi per pagare le spese legali. "È rivoltante che durante una marcia femminista", hanno scritto, "i petti nudi possano essere giudicati 'indecenti' o 'immorali'. Per questo è stata lanciata una lotta contro questa decisione, con l'obiettivo di creare un precedente, e potenzialmente poter partecipare legalmente a manifestazioni femministe a torso nudo" si legge nel comunicato, ripreso dai media romandi.
Le femministe hanno quindi organizzato un "Festival Indecente" sabato a Losanna, al Centro socio-culturale Grand-Vennes, così chiamato "in riferimento alle accuse che ci sono state rivolte".
Le manifestanti sono state ritenute colpevoli di partecipazione a una manifestazione vietata di più di 15 persone nello spazio pubblico (a causa delle misure anti-covid allora in vigore), disturbo della pace pubblica e "abbigliamento contrario alla decenza o alla moralità pubblica". Delle 18 condannate, 11 hanno pagato il conto mentre altre 7 hanno presentato ricorso e vogliono andare al processo, la cui data non è ancora nota.
In un comunicato rilasciato giovedì, oltre che rendere pubbliche queste condanne le manifestanti condannate hanno annunciato aver creato un collettivo chiamato "Let's Revolt!" per raccogliere fondi per pagare le spese legali. "È rivoltante che durante una marcia femminista", hanno scritto, "i petti nudi possano essere giudicati 'indecenti' o 'immorali'. Per questo è stata lanciata una lotta contro questa decisione, con l'obiettivo di creare un precedente, e potenzialmente poter partecipare legalmente a manifestazioni femministe a torso nudo" si legge nel comunicato, ripreso dai media romandi.
Le femministe hanno quindi organizzato un "Festival Indecente" sabato a Losanna, al Centro socio-culturale Grand-Vennes, così chiamato "in riferimento alle accuse che ci sono state rivolte".