AMBRÌ – Il campionato dell’HCAP si è concluso martedì, in una serata di primavera losannese. In terra vodese, infatti, i ragazzi di Cereda hanno dovuto cedere il passo ai padroni di casa, non riuscendo a centrare quell’impresa conquistata venerdì, ma poi sciupata domenica alla Gottardo Arena. Vincere nuovamente alla Vaudoise Arena non era facile, lo si sapeva, ma la truppa leventinese ci ha provato, cercando anche di andare oltre gli infortuni, le assenze e la differenza di qualità presente tra i due organici.
L’Ambrì deve ripartire da qui, o meglio dall’ultimo mese, quando finalmente ha capito che soltanto con la forza del gruppo è possibile fare la differenza, mettendo nuovamente sul ghiaccio la filosofia di Luca Cereda e quelle fondamenta su cui si basa da sempre il gioco dell’HCAP. Certo, alcuni innesti sono stati determinanti, primo fra tutti quelli di Juvonen, che ha permesso di ridare solidità alla traballante struttura biancoblù, tanto da rialzarsi nel finale di regular season, centrando l’obiettivo stagionale, fino a sfiorare l’impresa di qualificarsi per i quarti di finale.
I più puntigliosi potrebbero dire che con una regular season classica, ovvero con le migliori 8 che si qualificano per i playoff e le ultime 4 impegnate nei playout, la stagione leventinese sarebbe stata desolante, con la compagine sopracenerina giunta a distanza abissale in classifica dallo stesso Losanna, ma tant’è… il nuovo regolamento è questo e guardare al passato ha poco senso. Più che altro bisogna imparare dagli errori per migliorare in vista del futuro prossimo.
Sì perché se l’Ambrì era riuscito anche a partire in maniera sufficiente a inizio stagione, c’è anche da considerare gli ultimi mesi di regular season, ovvero fino a fine febbraio, quando l’HCAP ha perso 20 partite su 26, mettendo in salita la sua rincorsa a un posto nei pre playoff. C’è voluta una rincorsa sensazionale, vincendo le ultime 6 sfide di campionato e sfruttando le indecisioni fatali del Berna, per ottenere il 10° posto, ma resta evidente che una serie infinita di sconfitte non può essere dimenticata e non analizzata anche perché poi la stanchezza rischia di farsi sentire.
Al netto di tutto ciò, Cereda in vista della prossima stagione può contare su una base importante formata dai giocatori svizzeri, nonostante l’addio di Fora, che rende il nucleo della sua rosa decisamente solido. Bisognerà ripartire da qui, trovando i pezzi mancanti, ovvero gli stranieri…