Sport, 17 febbraio 2022

VC Arbedo Castione: 52 anni di alti e bassi

A colloquio con il presidente della società del Bellinzonese, Patrizio Gottardi

CASTIONE - È una storia piuttosto controversa quella del VC Arbedo Castione: 52 anni di alti e bassi, fra grandi soddisfazioni e momenti difficili, fra risultati importanti a livello sportivo e una sorta di depressione societaria, dovuta alla mancanza di collaboratori e soprattutto corridori. Attualmente il club della cintura bellinzonese è ripiombato nell'incertezza, un po' come sul finire degli Anni Ottanta, quando si trovò confrontato con una grave crisi che ne minò le fondamenta. La passione e la dedizione di pochi (allora come oggi) tenne però in vita un velo club nel quale sono cresciuti e sbocciati ciclisti quali il compianto Francesco Canonica, Antonio Ferretti, diventato dopo il suo ritiro il miglior giornalista d' inchiesta del Cantone, Piero Alari, Roberto Crivelli e Luca Castelli, tanto per citarne alcuni. Il futuro è tutto da scoprire, anche se il presidente Patrizio Gottardi, da noi intervistato nei giorni scorsi, prova a restare positivo. E con i tempi che corrono, non è poco. Anzi.


Il Velo club Arbedo Castione viene fondato negli Anni Settanta, dopo che Bellinzona aveva perso la sua leadership sopracenerina. Come nasce questa idea? 
Purtroppo degli archivi della nostra società si sono perse le tracce, comunque siamo riusciti a reperire alcuni dati: il 13 dicembre del 1970 viene fondato il Velo club Arbedo Castione da alcuni appassionati di ciclismo ossia Franco Castelli, Gustavo Wasser, Renato Lafranchi, Walter Hohl, Amorino Foiada, Floriano Franzi, Francesco Montorfani e Lauro Biondini. 


Renato Lafranchi è stato un po' l’artefice principale, anima e cuore del club. 
Sicuramente! Renato, che ho avuto il piacere di conoscere in occasione della festa organizzata dal nostro sodalizio a fine 2019, è stato una persona fondamentale per la nascita del nostro club. Non vorrei comunque dimenticare il compianto Franco Castelli primo presidente nonché Walter Hohl che è stato per anni nella commissione tecnica dell’allora Federazione Svizzera di ciclismo (SRB) l’attuale Swiss Cycling. Walter è stata la persona di collegamento tra la Federazione Svizzera e quella cantonale. Walter Hohl è stato il promotore della giuria cantonale ed è stato attivo sino a pochi fa quale responsabile del fotofinish di Swiss Cycling. Grazie a Walter mi è nata la passione e la dedizione per questo magnifico sport. Purtroppo non ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere gli altri soci fondatori. 


Fu difficile reperire corridori? Quanti erano all’inizio? 
Il 23 gennaio 1971, con l’entrata nella federazione cantonale di ciclismo, iniziammo con 7 corridori. Non moltissimi, ma fu comunque un primo passo verso una attività che col tempo si è intensificata.


Club formatore il vostro, con tanti corridori delle Valli superiori e della Mesolcina. 
I corridori provenivano dal Bellinzonese ma anche dalla Riviera, dalla Leventina e dal vicino Moesano. Posso citare Antonio Ferretti, Roberto Crivelli (campione ticinese juniori 1974), Luca Castelli, Fiorenzo Grossi, Massimo Lafranchi, Sergio Gomelski (campione ticinese juniori 1972), Enzo Tarantolo (campione ticinese esordienti 1974 e juniori 1976), Francesco Canonica, Nicola Giudicetti, Roberto Berti (campione ticinese Juniori 1975), Flavio Genini e Pierbattista Alari detto Piero. Sicuramente ho dimenticato qualcuno e con loro mi scuso pubblicamente. Vorrei aggiungere qualche parola per Piero Alari, che è stato campione ticinese nella categoria esordienti nel 1975 e 1976, velocista di razza ed esperto “succhiaruote”, ancora oggi è attivo in seno a Ticino Cycling come indispensabile persona di riferimento del Kids Tour (circuito cantonale di gare per scolari, sia su strada che Mountain Bike). 


Fra i principali corridori citiamo senza dubbio Antonio Ferretti. Vincitore di gare minori ma anche primo professionista del vostro club. 
Antonio Ferretti è stato il primo vincitore del Velo Club Arbedo Castione in una gara cantonale, l’Agnuzzo-Carona del 16 aprile 1972. L’anno successivo si impose a Laveno (prima vittoria all’estero del nostro velo club). Dopo aver ottenuto importanti risultati nelle categorie giovanili è passato professionista con la squadra della Cilo Aufina. Per lui un’esperienza durata sette anni e credo ricca di soddisfazioni personali.


Antonio: è stato un esempio di serietà, un modello per giovani.
Sicuramente sì. Il passaggio tra i professionisti credo che sia possibile solo con la massima dedizione, il massimo impegno ed un’immensa passione per la bici. Il solo talento non basta. 


Da citare anche i vari Roberto Crivelli, Fiorenzo Grossi e Massimo Lafranchi.
Esatto: nel 1972 unitamente ad Antonio Ferretti occuparono i primi 4 posti dell’allora prestigioso Premio Caffè la Chiassese. La gara venne vinta da Roberto Crivelli, che fu anche il primo vincitore con la maglia del Velo Club Arbedo Castione di una gara a carattere nazionale in quel Zurigo. Era il 19 maggio 1974. 


Un capitolo a parte merita Francesco Canonica, purtroppo deceduto prematuramente. 
Certamente Francesco Canonica era un corridore con un grande potenziale, dotato di un fisico possente da vero passista. Fu anche selezionato nella nazionale svizzera per i campionati mondiali juniori. Unitamente a Massimo Lafranchi difese i colori nazionali al Giro di Austria.
Aveva del talento, peccato non abbia potuto dimostrarlo.


Poi vennero gli anni difficili e infine nel 2000 la squadra è rinata. 
A metà degli anni ‘80 l’entusiasmo iniziale è venuto meno. Molto probabilmente è una delle possibile cause della cessazione dell’attività. Ma sul finire del 2000 il Velo Club Arbedo Castione si ripresenta con la conferenza stampa che annuncia la rinascita. Al timone della società ritorna Franco Castelli ed entra a far parte del nuovo comitato Fabrizio Biaggi, che qualche anno dopo prenderà le redini del sodalizio per circa 15 anni. 


Con i vari Gil Jacot-Descombes, Daniele Berti, Nicola Locarnini, Simone Biaggi ed Andrea Berti siete tornati ai vertici del ciclismo cantonale.
Il 7 aprile 2001 Gil Jacot-Descombes regala la prima vittoria al nuovo Velo Club Arbedo Castione. A questo successo ne seguirono altre 36 grazie ai citati Berti, Locarnini e Biaggi, il tutto condito da 2 titoli cantonali grazie a Gil (mini scolari) e Locarnini (scolari A). Con la stagione 2002, e grazie all’entusiasmo e alla spinta del futuro presidente Fabrizio Biaggi, viene fondata una squadra U23. Nei successivi 5-6 anni la squadra élite ha ottenuto importanti risultati sia livello nazionale e internazionale. Durante questi anni diversi corridori esteri, passati in seguito al professionismo, hanno militato nella nostra squadra. Terminata questa entusiasmante avventura, il nostro velo club è tornato ad occuparsi esclusivamente della formazione dei giovani nelle categorie scolari. Per 4 anni, grazie all’enorme impegno e dedizione di Lukas Oehen (attuale preparatore atletico dell’HCAP) abbiamo potuto gestire 12 corridori U17 e U19. 


Quali sono i principi su cui si regge il VC Arbedo Castione? 
La nostra filosofia è chiara a tutti i nostri formatori e a tutti i soci affiliati. Graficamente la possiamo rappresentare con un podio. Al primo posto mettiamo il/la ragazzo/a: oltre ad un insegnamento delle regole base sulla circolazione, ai primi rudimenti per la manutenzione della bicicletta, insegniamo loro le regole di comportamento, educazione, fair-play, rispetto verso i compagni, formatori, avversari e giuria. Diamo loro le prime nozioni tecniche per la guida della bici. L’accento è quindi posto sempre sul/la ragazzo/a e non sull’atleta. Al secondo posto troviamo l’atleta. A partire dalla categoria U13 si inizia a parlare in modo semplice di tattica e comportamento in gara senza l’esasperazione del risultato. Questi principi vengono approfonditi negli anni successivi, culminati con allenamenti personalizzati nella categoria U15. Al terzo posto, infine, troviamo il campione. Forse. Crediamo che all’età di 14 anni sia ancora prematuro stabilire se il ragazzo o la ragazza diventeranno qualcuno. Chiaramente la sicurezza è alla base della nostra attività. Abbiamo la fortuna di poterci allenare in Mesolcina e Riviera dove il traffico veicolare è molto più ridotto rispetto ad altre regioni. Colgo questa occasione per ringraziare il TCS che ci mette a disposizione la pista collaudi di Rivera durante le sere in settimana. 


Il vostro club ha aperto anche una finestra sulla mountain bike. 
Certamente, la nostra filosofia punta sull’insegnamento di entrambe le discipline (strada e MTB). Di norma ci troviamo 2 volte la settimana, una con la bici da strada e una con la MTB. 


In generale: recentemente avete avuto un calo di corridori. 
Purtroppo è vero. Riscontriamo difficoltà ad avvicinare ragazzi/e a partire dai 6 anni che vogliono provare il nostro sport. Sicuramente la MTB per i bambini è più affascinante rispetto alla bici da strada. Il forte traffico presente sulle nostre strade non invoglia i genitori a spingere i propri figli verso le due ruote. Riscontriamo difficoltà a reclutare appassionati sia come formatori che collaboratori. I volontari purtroppo sono merce sempre più rara.


Quale futuro, dunque, per il vostro club? 
Da anni sono convinto che una più intensa collaborazione tra i vari Velo Club cantonali sia di fondamentale importanza per la sopravvivenza del nostro sport. Mi riferisco in modo particolare alla creazione di tre squadre a livello cantonale nelle categorie U17, U19 e U23 sia per la strada che la MTB, senza dimenticare le ragazze. Queste squadre dovrebbero essere gestite in comune dai vari Velo Club. Come? Il Velo Club Arbedo Castione è pronto per una seria discussione con gli altri club cantonali. Attualmente esiste una buona collaborazione, a livello strada con gli amici del VC Lugano e del VC Mendrisio per le categorie U17 e U19. Questo non basta. I vari velo club dovrebbero occuparsi del reclutamento per le categorie scolari. Visto che il salto di categoria U15-U17 è molto importante a causa dell’aumento delle ore di allenamento e impegno scolastico, molti/e ragazzi/e abbandonano l’attività al termine delle categorie scolari. A chi continua dobbiamo mettere a disposizione una struttura seria e qualitativa che arriva sino alla categoria U23. 


Continua la partnership con Immoprogramm?
Tengo a ringraziare Manuele Morelli, titolare di Immoprogramm SA, nostro sponsor principale che con il suo sostegno ci permette di svolgere la nostra attività in modo ottimale. Manuele, come dice lui, è un malato della bici e questa sua passione ed entusiasmo ci danno la forza di continuare in questi difficili momenti.

M.A.

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