Ticino, 24 gennaio 2022

"Regolazione dei livelli del Lago Maggiore: così non va!"

*Articolo dal Mattino della Domenica

La regolamentazione estiva del Lago Maggiore è oggetto, dal 2015, di una sperimentazione concordata tra Svizzera e Italia che ha permesso di valutare, sull’arco di cinque anni, gli effetti di una regolazione superiore di 1,25 metri sullo zero idrometrico. Ora, con l’obiettivo di ottenere nuovi dati, s’intende prolungare la sperimentazione per i prossimi cinque anni. Tuttavia, malgrado il parere negativo espresso dal Dipartimento del territorio in relazione a un nuovo possibile innalzamento dei livelli del Lago Maggiore a +1,5 metri sopra lo zero idrometrico quale livello estivo massimo, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po nelle scorse settimane lo ha comunque previsto (con delibera del 20 dicembre scorso). Una decisione, questa, che preoccupa seriamente non solo il DT, ma anche alcuni sindaci e operatori turistici d’oltrefrontiera, in particolar modo quelli della sponda piemontese del Verbano. Gli interessi che porta l’Italia a valle della Miorina sono legati allo sfruttamento idroelettrico e all’irrigazione nella Pianura Padana, e sono palesemente non in linea con quelli sulle rive del lago che sono invece più legati all’ambiente – come le Bolle di Magadino, dove in primavera un livello elevato è un problema per la popolazione di canneti che sarebbero sommersi dall’acqua proprio nel loro periodo di sviluppo, compromettendo così l’habitat di parecchie specie che abitano questa riserva naturale – e, specialmente in autunno, all’aumento del rischio di piena. Un’eventualità, questa, che provocherebbe conseguenze negative non solo in termini ambientali ma anche economici, in particolare agli operatori turistici interessati, come ad esempio i campeggi.
 

Claudio Zali: ”Forte preoccupazione”

“La decisione adottata dalle autorità italiane è motivo di forte preoccupazione per il Cantone Ticino” – commenta in proposito il Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, sottolineando come, per quanto riguarda, in particolar modo,

la sicurezza contro le piene, “gli eventi degli ultimi anni hanno ulteriormente ricordato che la problematica è concreta e i danni in caso di importanti precipitazioni primaverili e di fine estate possono essere importanti”.
 

La regolazione estiva dinamica

Nelle scorse settimane, la delegazione svizzera presente al Tavolo Tecnico ha ribadito l’opportunità di dare seguito a un ulteriore periodo di sperimentazione mantenendo invariate le soglie definite: un livello massimo di regolazione estiva a +1,25 metri, con possibilità di innalzamento a +1,35 metri, nel caso di manifestazione o previsione di situazioni di severità idrica “media” o “alta” nell'area vasta costituita dall'asta del Fiume Ticino e del Fiume Po, e questo per consentire un proseguimento omogeneo delle attività di monitoraggio ambientale. Per contro, il raggiungimento di un livello estivo massimo ulteriore di +1,5 metri non è, come già accennato, un obiettivo a sé stante. Per il DT va invece privilegiata una gestione dinamica dei livelli del Lago Maggiore dal 15 marzo al 15 settembre, e ciò per meglio conciliare lo sfruttamento della risorsa idrica a valle di Sesto Calende con le esigenze ambientali e di sicurezza del territorio lacustre nei periodi più sensibili; ciò vale, in particolare, a inizio primavera per gli ambienti palustri delle Bolle di Magadino e a fine estate per la gestione delle piene.
 

Costi e benefici ambientali da approfondire

Il DT precisa, inoltre, che nell’ambito della nuova sperimentazione 2022-2026 dovranno essere approfonditi anche i benefici e i costi ambientali, sociali ed economici derivanti dalle maggiori risorse disponibili a seguito dell’innalzamento del livello di regolazione. Il quadro generale dovrà considerare l’insieme del bacino afferrante e le esigenze di tutti i portatori di interesse a monte e a valle della diga di regolazione della Miorina e non solo le necessità irrigue, idroelettriche o ambientali del Ticino sublacuale.


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