Sport, 15 dicembre 2021
Un addio da brividi: Aguero lascia il calcio. «La salute prima di tutto»
Il Kun ha annunciato in conferenza stampa al Camp Nou il suo ritiro: “I medici mi hanno detto che era la cosa migliore”
BARCELLONA (Spagna) – Ormai se lo aspettavano tutti e oggi la notizia è ufficiale: Sergio Aguero lascia il calcio. L’attaccante argentino lo ha annunciato oggi a Barcellona durante una conferenza stampa indetta al Camp Nou. “Ho deciso di lasciare il calcio professionistico – ha detto tra le lacrime – Sono momenti molto duri ma sono contento della decisione presa. La mia salute è al primo posto e dopo il problema che ho avuto un mese e mezzo fa i medici mi hanno detto che era la cosa migliore da fare”.
Aguero lascia così il calcio a 33 anni: i suoi ultimi minuti, dopo aver indossato le maglie dell’Independiente, dell’Atletico Madrid, del Manchester City e dell’Argentina, li ha disputati con i colori del Barcellona lo scorso 30 ottobre contro l’Alaves. Il suo ultimo gol resterà quello nel Clasico del 24 ottobre al Camp Nou contro il Real Madrid.
“La decisione l’ho presa 10 giorni
fa, ho fatto del mio meglio per vedere se c’era qualche speranza, ma non ce n’erano molte. Sono orgoglioso della mia carriera, ho sempre sognato di giocare a calcio da quando avevo 5 anni. Il mio sogno era di giocare nella Prima Divisione argentina, non avrei mai pensato di arrivare in Europa. Grazie a chi ha scommesso su di me, come l’Atletico Madrid che lo ha fatto quando avevo 18 anni, alla gente del City che sa cosa provo per loro, ho lasciato il mio meglio lì e mi hanno trattato molto bene. Grazie anche alla gente del Barcellona, sapevo che stavo venendo in uno dei migliori club del mondo e mi hanno trattato molto bene. Grazie infine alla nazionale argentina, la cosa che amo di più. Me ne vado a testa alta e molto felice, non so cosa mi aspetterà in futuro, ma ho persone che mi vogliono bene e che vogliono il meglio per me. Grazie ai giornalisti, a chi mi ha trattato bene e a chi no. Ringrazio tutti i tifosi dei club dove ho giocato e dei quali conservo le cose belle che ho vissuto”.