Svizzera, 14 dicembre 2021

Quadri: "La Svizzera si è assicurata le dosi necessarie nel caso in cui le varianti del covid rendessero necessari dei nuovi vaccini?"

Interpellanza di Lorenzo Quadri

Nei prossimi giorni il Consiglio federale potrebbe decidere un nuovo lockdown per alcune attività economiche (quelle già duramente colpite, più di tutte le altre, dalla pandemia). Una decisione del genere segnerebbe il fallimento della politica del Consiglio federale, la cui prima priorità avrebbe dovuto essere quella di scongiurare un nuovo (terzo) lockdown.

Il CF ha però temporeggiato per motivi di tatticismo politico fino al 28 novembre per paura di compromettere l’esito della votazione sulla legge covid. Una settimana dopo ha emanato misure blande e a distanza di pochi giorni le ha sconfessate, decretando una drastica inversione di rotta. Ora si torna a parlare di lockdown a danno anche dei vaccinati.

Questa linea contraddittoria nuoce alla credibilità del CF ed anche alla coesione nazionale. Un lockdown esteso anche ai vaccinati, imputabile all’insufficiente tasso d’immunizzazione in Svizzera, non farebbe che esacerbare le tensioni tra vaccinati e no vax, scatenando la rabbia dei primi.

Il CF sottolinea ora l’importanza della terza dose vaccinale per tutelare il sistema sanitario dal sovraccarico. È inoltre possibile che la nuova variante Omicron, o eventuali ulteriori mutazioni del virus, rendano necessari degli aggiornamenti dei vaccini.

Chiedo al CF:

- Nel caso in cui la variante Omicron
o altre future mutazioni imponessero un aggiornamento dei vaccini, il CF ha provveduto affinché la Svizzera disponga subito dei quantitativi necessari
dell’eventuale nuovo preparato? Si ricorda che la somministrazione della prima dose vaccinale nel nostro Paese è iniziata con riprovevole ritardo per mancanza delle dosi necessarie.

- In Israele la terza dose viene somministrata da oltre 5 mesi, in conseguenza della constatazione che l’efficacia della protezione vaccinale con due dosi va scemando prima di quanto auspicato. Dagli ambienti medici da tempo si segnalava il calo degli anticorpi nei vaccinati. Come mai il CF non ha reagito tempestivamente ed ha anzi sostenuto a lungo che prima dei 12 mesi non è auspicabile un richiamo, venendo poi vistosamente smentito dai fatti, col risultato che la Svizzera è ora in ritardo con la somministrazione delle dosi “booster”?

- Perché il CF ha per lungo tempo permesso che in larghe fasce della popolazione si formasse l’errata convinzione che il vaccino esentasse dal rispetto di elementari disposizioni di sicurezza quali mascherine nei luoghi chiusi, distanze, igienizzazione delle mani?

- L’approvvigionamento della Svizzera con farmaci o altri strumenti che si riveleranno efficaci nella lotta alla diffusione o nel combattere decorsi severi del covid è garantito?

*Consigliere Nazionale Lega dei Ticinesi

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