Magazine, 12 novembre 2021
12enne si oppone al padre no vax: “Dice cose insensate”. Il Tribrunale gli dà ragione: potrà fare il vaccino
Il ragazzo, che aveva la madre dalla sua parte, ha spiegato al giudice di volersi inoculare il vaccino “dopo aver riflettuto ed essersi informato”
MILANO (Italia) – Una coppia di genitori separati è finita in tribunale perché in disaccordo sulla vaccinazione anti-covid del figlio 12enne. Da una parte la mamma che era a favore dell’inoculazione, dall’altra il padre no vax. Il ragazzo è stato sentito dai giudici del Tribunale civile di Milano.
“Sono indeciso sul vaccino perché i miei genitori dicono cose diversissime e mi spaventano. Le mie idee sono come quelle di mia madre, perché parlando con lei, e riferendole le cose che mi ha detto papà, capisco che quello che dice mio papà non ha moltissimo senso”.
Stando alla ricostruzione del “Corriere della Sera”, i giudici “hanno riscontrato la maturità nel ragazzino in relazione alla sua età, la sua opinione è stata espressa
dopo riflessione, informazione e confronto delle opinioni dei genitori e quindi è un’opinione che deve essere tenuta in considerazione”.
Il tribunale ha quindi dato ragione alla madre e al 12enne: non è la prima volta che un minore si ritrova davanti a un giudice per far valere la propria volontà di vaccinarsi, andando contro il parere dei genitori. Legge che, vale la pena ricordare, è in vigore anche in Svizzera: i minori possono decidersi volontariamente di sottoporsi alla vaccinazione, anche contro il volere dei genitori. Da Cantone a Cantone poi varia la valutazione di chi deve iniettare il vaccino sulla “maturità” della decisione presa: in Ticino, ad esempio, bisogna valutare se il minore sia in grado di esprimere il proprio volere dopo aver riflettuto, aver capito, dopo essersi informato.