Svizzera, 27 ottobre 2021
Aveva investito e ucciso una scooterista sotto l'influsso della cannabis, fa ricorso contro la sua condanna al carcere
Sotto l'influsso della cannabis e ben al di sopra del limite di velocità, un automobilista italiano aveva investito una 27enne nei pressi di Domat/Ems (GR) nel 2017. La malcapitata, alla guida di uno scooter, era stata scaraventata per 43 metri sull'altro lato della strada ed era morta all'istante. Nonostante le prove contro di lui e una prima condanna a 6 anni di carcere, il conducente dell'automobile nega ogni responsabilità e per questo aveva presentato ricorso contro la sentenza. Martedì il caso è ascoltato al tribunale del canton Grigioni per la seconda volta.
L'automobilista era uscito alle 5.30 del mattino per riscaldare l'auto della moglie, sotto l'effetto della cannabis. Il suo livello di THC nel sangue era infatti tre volte superiore al limite legale. L'accusato ha spiegato il suo stile di guida alla polizia dicendo che aveva voluto "portare un caffè a letto a sua

moglie entro le 6 del mattino". Era quasi arrivato, ma stava prendendo un grande rischio.
Prima dell'incidente, la visibilità sulla strada principale tra Coira e Domat/Ems era di soli 50 metri. Anche se due veicoli lo precedevano, l'automobilista si mise a sorpassarli, accelerando a 115 km/h. Non vide la 27enne che stava guidando nella direzione opposta.
A peggiorare le cose, sul luogo dell'incidente il conducente ha accusato la vittima di essere responsabile dell'incidente. Secondo quanto riporta il Blick, che aveva parlato con un soccorritore che era sulla scena il conducente aveva sostenuto che la giovane stava guidando senza luci. "Non è vero, erano accesi". Questo è stato poi confermato dal rapporto della scientifica: la giovane donna non aveva avuto alcuna colpa nell'incidente. La seconda sentenza dovrebbe essere emmessa nei prossimi giorni.