Tornando ai rossocrociati che vedranno la partita sul divano o in tribuna: Xhaka, il capitano, è risultato positivo al Covid-19, unico non vaccinato fra i nostri. Una leggerezza pagata cara. Al giocatore di origini balcaniche non vogliamo fare la morale, anche perché ognuno ha il diritto o meno di farsi vaccinare (lui non lo era). Lo invitiamo semmai a farsi un esame di coscienza e rendersi conto che il suo ruolo nel contesto rossocrociato è fondamentale: è un leader e lo deve mai dimenticare. Altrimenti Murat Yakin potrebbe anche decidere di togliergli la fascia.
Svizzera-Italia, dunque. Una partita che può già rivelarsi fondamentale sul cammino verso i Mondiali del prossimo anno. Nel gruppo C le cose sembranopiuttosto chiare: l`Italia è la favorita alla promozione diretta, la Svizzera el`Irlanda del Nord sembrano aver qualcosa in più della Bulgaria nella lotta al secondo posto, che vale lo spareggio. Ma il quadro tecnico-sportivo potrebbecambiare qualora i rossocrociati dovessero compiere il miracolo di battere gli azzurri oppure strappar loro un pareggio e poi andarsela a giocare a Roma in autunno. Molto, secondo noi,
dipenderà dai campioni continentali: con quale spirito affronteranno la trasferta in terra renana? Solitamente dopo i trionfi la nazionale azzurra accusa sempre dei rilassamenti. Citiamo, per esempio, la sconfitta proprio contro la Svizzera nel 1982 subito dopo la conquista del titolo mondiale o il clamoroso fallimento europeo post-Mondiali tedeschi del 2006. Non ci conteremmo molto, tuttavia. Anche perché contro la Bulgaria, malgrado il pareggio, l`Italia ha confermato di aver cambiato mentalità e gioco: basta speculare e difendersi a spada tratta come un tempo, ora mantiene il possesso della palla e del gioco. In due mesi, dalla conquista dell`Europeo a Londra, la squadra di Mancini ha mantenuto le sue peculiarità.
Ecco perché servirà un`impresa rossocrociata: per la classifica, per i Mondiali ma anche per cancellare quel 3-0 incassato a Roma durante la recente rassegna continentale. Una rivincita che tutta la Svizzera pedatoria aspetta con ansia. E che per Murat Yakin, al vero esordio sulla panchina che fu di Vlado Pektovic, vale già molto. Ma, come detto, l`ex difensore della Nazionale, non potrà contare su alcune pedine fondamentali. Per questo motivo, si è dovuto inventare la formazione: Sommer in porta, Widmer e Rodriguez esterni, Elvedi e Akanji centrali, Frei e Sow in mediana, Vargas, Fassnacht e Zuber a centrocampo, Seferovic unica punta. Insomma: una formazione inedita, con giocatori di scarsa esperienza in rossocrociato. E quanto conti questo fattore quando si gioca contro una grande, beh, lo sanno anche i sassi. La coppia Frei-Sow fa poi... tenerezza. Il confronto con Barella e Jorginho è semplicemente improponibile.
Fasciarsi la testa priva del match è comunque inutile: dobbiamo soltanto sperare che i nostri sappiano tirar fuori tutta la rabbia e la determinazione di cui sopra. E tener conto che nel calcio moderno non ci sono più squadre di fenomeni o di squadre inarrivabili. Anche l`Italia manciniana non sfugge a questa regola. E allora...lotta dura senza paura.
MDD