Lo scorso fine settimana si è concluso a Venezia il G20 della finanza, un incontro che ha visto convergere presso la città lagunare i direttori delle banche centrali e dei ministeri delle finanze delle maggiori economie mondiali; presenti anche Ueli Maurer, responsabile del Dipartimento Federale delle Finanze, Thomas Jordan, Presidente della BNS, i responsabili UE, e di altre entità sovranazionali attive in campo finanziario.
Per comprendere la importanza di questo appuntamento basta considerarne il valore aggregato: circa i 4/5 della produzione industriale e del commercio mondiale, cioè il destino economico di sei abitanti su dieci dell’intero pianeta.
A concludere la serie degli incontri annuali di G20 edizione 2021 ci sarà un vertice finale a Roma, il prossimo ottobre, alla presenza dei capi di governo di tutte le nazioni interessate.
Toccherà a questo incontro conclusivo tirare le somme di mesi di discussioni, e passare dal dire al fare, oppure prendere atto della situazione e diplomaticamente rinviare tutto alla prossima occasione.
Questa premessa è necessaria per esaminare i risultati del summit veneziano e selezionare tra gli argomenti in agenda, tutti meritevoli di citazione, quelli che in concreto possono toccare le tasche del consumatore.
Quest’ultimo da un lato si trova esasperato anche economicamente da una epidemia che nessuno ha voluto e di cui tutti si rimpallano le cause, ma parimenti si vede sollecitato a tornare alla normalità.
Ovvero a contribuire alla ripartenza del ciclo produttivo e quindi generare profitti fiscali per rimpinguare le casse delle pubbliche amministrazioni che lo hanno sussidiato nei lunghi periodi della pandemia.
Facile a dirsi, in teoria: perché in pratica gli ultimi quindici travagliati mesi che abbiamo vissuto hanno portato a galla tutta una serie di problemi, ben noti ai partecipanti al G20, che sono proprio quelli che hanno animato il dibattito veneziano.
Prima fra tutti la minimum tax del 15% concordata fra 132 paesi. Questa nuova imposizione si focalizza sui profitti delle multinazionali del settore informatico, campioni delle vendite digitali esplose proprio grazie al confinamento sociale.
Altro tema caldo è la inflazione, che nei giorni del meeting di Venezia la Banca Centrale Europea ha annunciato d’ora in poi seguirà simmetricamente, ovvero di non più anticipare, ma agendo a cose fatte e