Mondo, 13 luglio 2021
Scontri e disordini in Sudafrica, almeno 45 i morti
In Sudafrica scontri e disordini avvenuti negli scorsi giorni hanno causato almeno 45 morti, secondo quanto riportato dai media locali. Inizialmente innescati dall'incarcerazione dell'ex presidente Jacob Zuma, gli episodi di violenza e saccheggi sono continuati nella giornata di martedì, nonostante l'appello delle autorità alla calma e il dispiegamento di militari. Il governo ha già ucciso 26 persone nella provincia di Kwazulu-Natal, nell'est del paese, dove i primi incidenti erano scoppiati venerdì, il giorno dopo l'incarcerazione di Zuma.
Secondo testimonianze, molte delle vittime sono rimaste uccise nella calca che ha avuto luogo durante i saccheggi di lunedì in diversi centri commerciali del paese. A Soweto, nella periferia di Johannesburg, i corpi di 10 persone sono stati trovati in serata, ore dopo che una folla aveva fatto irruzione in un centro commerciale.
Il governatore della regione Sihle Zikalala ha annunciato in
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mattinata che diverse persone sono morte "nella corsa per raggiungere il centro dei disordini", ma non ha fornito ulteriori dettagli. Nelle immagini dei saccheggi si vedono folle irrompere nei negozi e portare via la merce.
"La polizia è sopraffatta", ha detto il premier provinciale alla televisione mentre veniva a vedere alcuni dei danni a Soweto. Il presidente Cyril Ramaphosa, "con il cuore pesante", ha sottolineato lunedì sera il carattere senza precedenti di questa violenza dall'avvento della democrazia post-apartheid. Il ministro della polizia, Bheki Cele, ha detto che finora sono state arrestate 757 persone, la maggior parte a Johannesburg. Ha promesso che la situazione "non si deteriorerà ulteriormente" mentre i saccheggi continuano a ritmo sostenuto, in particolare a Soweto dove i soldati hanno iniziato a pattugliare, secondo quanto riferisce l'agenzia AFP, e a Pietermaritzburg, capitale della provincia KZN.