Svizzera, 17 giugno 2021

L'ONU interviene per "Carlos", che però viene condannato comunque

Avrà il tempo di distruggere ancora parecchie celle, il delinquente di origini brasiliane noto come “Carlos”, sebbene si chiami Brian. Ieri si apprende infatti che il Tribunale cantonale di Zurigo lo ha condannato a sei anni e quattro mesi di prigione, giudicandolo colpevole di aver aggredito e ferito dei compagni di detenzione e dei dipendenti delle strutture carcerarie.

È stata così decisamente inasprita la pena che era stata emessa in prima istanza dal Tribunale distrettuale di Dielsdorf. Allora Carlos era stato condannato solamente a una pena detentiva commutata in una terapia stazionaria in un
ambiente chiuso, un cosiddetto “soggiorno breve”.

Sulla vicenda è nel frattempo intervenuto persino il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, Nils Melzer. In una lettera al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Melzer ha chiesto che il regime di detenzione del giovane delinquente venga allentato.

Il dipartimento di giustizia del canton Zurigo ha già reagito alle accuse di Melzer, sostenendo che la sua lettera “contiene errori di fatto”. A detta delle autorità zurighesi, le condizioni di detenzione di Carlos sarebbero pienamente legali.

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