Sport, 10 giugno 2021

2012, super Spagna. L’Italia è annichilita

La storia della rassegna continentale dalla prima edizione in poi

LUGANO - Come nel 2000 e nel 2008, saranno due nazioni ad ospitare contemporaneamente un campionato europeo per nazioni. La scelta, stavolta, cade su due paesi dell'Est, la Polonia e l'Ucraina, nei quali il calcio è lo sport principale ed ha un numero elevatissimo di tifosi. I polacchi vivono ancora nel mito della squadra-rivelazione dei Mondiali del 1974; gli ucraini si cullano nelle prodezze della Dinamo Kiev del grande Lobanovsky. Il passato.


La passione e l'entusiasmo, comunque, non mancano davvero. Ma sulla candidatura ucraina ci stagliano grosse ombre: sul finire del 2010 vari organi di informazione pubblicano la notizia secondo cui l'assegnazione della rassegna sarebbe stata favorita dalla corruzione di almeno quattro delegati del Comitato Esecutivo dell'UEFA da parte di membri influenti della federazione calcistica di Kiev. Le accuse sono lanciate da Spyros Marangos, ex tesoriere della federazione cipriota che dice di avere sotto chiave documenti comprottenti. Ma alla fine, come sempre quando si tratta di business e di calcio, non se ne fa nulla e nel mese di giugno del 2012 iniziano gli Europei orientali.


A differenza di precedenti edizioni, ci sono tutte le migliori nazionali del Continente. Purtroppo al ballo manca la Svizzera, eliminata dalla tutt’altro che irresistibile Inghilterra. Sedici squadre ai nastri di partenza: sara l’ultima volta, perché dal 2016 in Francia le finaliste passeranno a 24.


Nel primo gruppo delle qualificazioni, si verifica subito una sorpresa: la Russia e i padroni di casa polacchi vengono estromessi dalla Cechia, che aveva iniziato malissimo (1-4 contro i russi) e dalla Grecia (seconda), che passa grazie alla miglior differenza nei confronti diretti. Nel secondo girone, o “della morte”, giocano Olanda, Germania, Portogallo e Danimarca. Una delle grandi resterà fuori. E saranno gli Orange vice campioni del mondo a tornare a casa. Non racimolano nemmeno un punto. Avanzano, per contro, Germania e Portogallo. Quest'ultimo può contare sulla forma di Cristiano Ronaldo, che trascina la squadra al successo sugli olandesi con una spettacolare doppietta. Nel terzo girone, pur con qualche affanno, si qualificano Spagna e Italia ai danni dei comunque generosi croati e irlandesi (diretti da Giovanni Trapattoni). Nel big match azzurri e iberici pareggiano (1-1). Non sanno ancora che si ritroveranno di fronte in finale.


Infine, nel quarto gruppo la spuntano Inghilterra e Francia, come previsto. Ucraina e Svezia sono eliminate. Ma i transalpini appaiono stanchi e senza mordente. La loro qualificazione è frutto della pochezza altrui.


Si
giunge cosi ai quarti di finale, che si aprono con l’inedita sfida fra la Germania, vice-campione d Europa, e la Grecia. Fra i due paesi c'è tensione a causa delle polemiche generate dalla situazione
politica del paese ellenico, tenuto in vita dai soldi della comunità europea ma bastonato dalla cancelliera Merkel, che non lesina critiche al governo di Atene. Passano i tedeschi con un chiaro 4-2 ma la Grecia non molla mai. E alla fine riceve pure gli applausi del numeroso pubblico di Danzica.


Due giorni dopo, scendono in campo Cechia e Portogallo, già avversari agli Europei austro-svizzeri. La partita viene decisa da un colpo di testa di Cristiano Ronaldo nel finale. L' attuale attaccante della Juventus si rivela sempre piu decisivo.


Poi è la volta del derby latino Spagna-Francia: la Roja fa valere una netta superiorità territoriale e di gioco e vince con un classico 2-0, grazie alla doppietta di Xabi Alonso. Tutto come previsto, insomma.
Infine, ecco il quarto di finale più combattuto. A Donetsk si affrontano Italia e Inghilterra, una classica dei tornei europei per nazioni. Durante i 120 minuti succede poco o nulla e quindi si deve ricorrere ai calci di rigore. Esercizio nel quale gli azzurri si dimostrano più freddi. La serie è ravvivata, anche, dal cucchiaio di Andrea Pirlo. Per gli inglesi errori fatali di Young e Cole.


Il meglio, o quasi, del Continente raggiunge perciò le semifinali. Nel derby iberico, molto atteso, sono rare le emozioni e anche in questa occasione sono perciò necessari i rigori. Passa la Spagna, che ringrazia, si fa per dire, Bruno Alves che tira sulla traversa l'ultimo tiro del Portogallo. Nella seconda semifinale gli azzurri fanno valere la tradizione che li vede sempre, o quasi, vincitori contro i tedeschi. Grande protagonista Mario Balotelli, autore di due reti. Per l'Italia si tratta della terza finale europea dopo quella del 1968 (vinta sulla Jugoslavia) e quella del 2000 (persa contro la Francia).


Ma per gli uomini di Prandelli finisce li: in finale, infatti, non vedono il pallone. Verranno travolti da una Spagna padrona del campo ed irresistibile. Già al 14esimo minuto segna David Silva. Poi sarà un monologo. La squadra di Del Bosque conquista il suo terzo titolo continentale, il secondo consecutivo e coglie anche la terza vittoria in fila tra Europei e Mondiali. Ciliegina sulla torta: alla fine del torneo, il centrocampista Andres Iniesta viene eletto miglior giocatore del torneo. Spagna nella leggenda.

JACK PRAN

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