Il numero delle infezioni si mantiene a un livello elevato e con la circolazione delle nuove varianti del virus, molto più contagiose, aumenta il rischio di un’impennata dei contagi. In considerazione della situazione epidemiologica che resta tesa, nella sua seduta del 13 gennaio il Consiglio federale ha deciso di dare un ulteriore giro di vite ai provvedimenti contro la diffusione del coronavirus. Da un lato prolunga di cinque settimane, sino alla fine di febbraio, la chiusura dei ristoranti, delle strutture per la cultura e il tempo libero e degli impianti sportivi decisa lo scorso dicembre. Dall’altro adotta nuovi provvedimenti per ridurre in modo drastico i contatti: dal 18 gennaio sarà obbligatorio lavorare da casa, i negozi che non vendono beni di prima necessità dovranno restare chiusi, le manifestazioni private e gli assembramenti saranno ulteriormente limitati e sarà rafforzata la protezione delle persone particolarmente a rischio sul posto di lavoro.
L'11 e il 18 dicembre scorsi il Consiglio federale aveva inasprito i provvedimenti contro la diffusione del coronavirus decretando, fra l'altro, la chiusura dal 22 dicembre dei ristoranti e delle strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport. Nonostante questi inasprimenti, a tutt'oggi non si constata una significativa inversione di tendenza nella progressione dei nuovi casi. La situazione epidemiologica rimane estremamente tesa: il numero delle infezioni e dei ricoveri e la pressione sul personale sanitario restano molto elevati.
Nuove varianti altamente contagiose rischiano di provocare un'impennata dei contagi
La Svizzera deve al momento fare i conti anche con la presenza di due nuove varianti del coronavirus, altamente contagiose, che rischiano di provocare un'impennata delle infezioni difficilmente controllabile. In numerosi Paesi in cui queste varianti circolano in misura importante, le nuove infezioni sono cresciute in modo repentino nelle ultime settimane. Il Consiglio federale non dispone di dati secondo cui, in Svizzera, la situazione potrebbe evolvere in modo diverso rispetto a quanto avviene in questi Paesi. Stando alle prime stime, le nuove varianti sarebbero del 50-70 per cento più contagiose.
Il Consiglio federale ritiene estremamente preoccupanti questi scenari, anche se finora non vi sono indizi secondo cui le nuove varianti siano più pericolose o suscettibili di causare decorsi più gravi della malattia. Ai fini di una riduzione ancora più drastica dei contatti, e quindi di un rallentamento della diffusione delle nuove varianti del coronavirus, il Governo ha perciò dato un ulteriore giro di vite ai provvedimenti.
Prolungamento delle chiusure di cinque settimane
Il Consiglio federale prolunga di cinque settimane i provvedimenti decisi lo scorso dicembre: i ristoranti