Magazine, 07 gennaio 2021

SanPa spopola su Netflix: i protagonisti bocciano la docu-serie

Uscita sulla piattaforma di video negli scorsi giorni, la serie tv relativa a San Patrignano è un vero pugno nello stomaco della società che ci circonda e ci circondava negli anni 70-90

MILANO (Italia) – È forse la serie tv, o per meglio dire la docu-serie, del momento per quanto riguarda Netflix: nella vicina Italia, subito dopo la sua uscita, la serie SanPa, ha avuto un seguito clamoroso, ma sui social il dibattito sulla comunità di San Patrignano e sulla figura del suo fondatore, Vincenzo Muccioli, e sui suoi metodi è apertisissimo. Amato e idolatrato da tantissimi, specie dai genitori di quei ragazzi che cercavano un aiuto per uscire dal tunnel della droga tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 90, ma anche attaccato da molti per i suoi metodi duri adottati tra le mura della comunità, che hanno portato anche a qualche suicidio e omicidio.
 
Tra i protagonisti della serie tv, tra i vari personaggi famosi e di spicco, c’è anche Letizia Moratti, ex presidente della RAI ed ex sindaca di Milano. Proprio la 71enne milanese ha parlato della serie tv ai microfoni del “Corriere della Sera”, raccontando di come a quel periodo lo “Stato fosse impreparato” e come quel progetto di comunità sembrava una risposta importante e sensata, perché da lì in poi sarebbe arrivata la piaga dell’Aids.
 
Nella serie tv vengono spiegate le regole, anche dure,
violente, fatte di catene, di botte, che Muccioli impiegava all’interno di San Patrignano. Regole vengono ancora discusse ore, ma non da Letizia Moratti: “Le regole si facevano assieme. Inizialmente nel fine settimana gli ospiti potevano uscire, ma furono loro a chiedere di vietarlo, perché se andavano a ballare non riuscivano a evitare di drogarsi. Per lo stesso motivo si decise tutti assieme di permettere di bere un solo bicchiere di vino a pasto, per venire incontro al cammino di coloro che soffrivano anche di alcolismo”.
 
Ma l’ex sindaca, quando si parla della serie tv in maniera più specifica e della figura di Muccioli si fa ancora più seria e analizza quanto Netflix permette di vedere. Ovvero tanti errori, diversi episodi drammatici, il “metodo San Patrignano”. “Mi ha colpito rivedere la disperazione di tante mamme che vedevano Sanpa come unica speranza. Alla regista erano state aperte le porte, eppure mi sembra di vedere solo le ombre. È stata un’occasione persa perché quella della droga è ancora un’emergenza per i giovani. Non aver raccontato nessuna delle storie di fragilità che poi sono diventate forza e vita piena è stata un’occasione persa”.

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