E fa bene il tecnico di Giubiasco, in questo momento conta soltanto il lavoro del gruppo e la rimonta verso posizioni meno deficitarie. Le battaglie extracampo se le sbrigassero i dirigenti… Tornando in argomento: con la perentoria vittoria in terra sangallese (0-3, doppietta di Sifneos e gol di Hadzi), i rossoblù si avvicinano allo Xamax, strapazzato dal Winterthur (0-4!), che ora si trova ad un sol punto. Come dire: dopo tre sconfitte consecutive è arrivato il riscatto: che fa morale ma soprattutto raddrizza le sorti.
“Ci restano ancora tre partite prima di Natale – afferma Raineri – Il tutto in soli sette giorni: martedì sera saremo ospiti del Grasshopper, poi avremo due partite in casa venerdì prossimo col Kriens e l’altro martedi con lo Sciaffusa. Ma non faccio tabelle, adesso non mi interessa farle. Come vado ribadendo da giorni, non guardo la classifica. Prendiamo partita dopo partita, la graduatoria la osserveremo solo nella prossima primavera”.
La squadra ha reagito, fra l’altro, alle parole di Nicola Bignotti, che aveva chiesto attaccamento alla maglia e maggior determinazione. “Ma con il club non ci sono mai stati problemi - avverte il Mister – Perché nessuno della dirigenza ha mai messo in discussione il mio lavoro e perché crede nel gruppo. Il Chiasso ha cominciato un progetto e lo vuole portare sino in fondo. È normale che ci possano essere dei momenti difficili. Spero che ormai siano alle spalle. L’inizio non è stato pari alle attese, ne siamo consapevoli…”.
Cos’è cambiato a Wil rispetto alle precedenti sfide (perse)? “Sul piano del gioco nulla, semplicemente
non abbiamo più commesso ingenuità e sciocchezze evitabili. La squadra ha giocato compatta e il risultato, di conseguenza, è arrivato. Sono fiducioso e sereno: ora dobbiamo trovare la necessaria continuità. A partire dalla prossima sfida sul campo della capolista Grasshopper”.
Ha detto poco…” Le cavallette e il Thun sono le società che hanno investito di più e quindi possono presentare organici di prim’ordine. Ma noi ce la possiamo giocare con tutti. Non abbiamo paura di nessuno. A Zurigo non faremo le comparse, ci teniamo a fare bella figura”.
Ha detto poco…” Le cavallette e il Thun sono le società che hanno investito di più e quindi possono presentare organici di prim’ordine. Ma noi ce la possiamo giocare con tutti. Non abbiamo paura di nessuno. A Zurigo non faremo le comparse, ci teniamo a fare bella figura”.
Un caso per due
La cronaca ci impone di parlare della querelle fra il Chiasso (e il suo conducator Nicola Bignotti) e il procuratore uruguaiano-peruviano Bentancur. Come detto quest’ultimo ha spiccato un precetto esecutivo di un milione e tre ai rossoblù e di riflesso ne ha chiesto anche il fallimento. Il precetto è di una delle società (la Goal) di Don Pablo, un personaggio che in Ticino ha fatto parlare molto di sé, sin dall’arrivo a Lugano nel 2014. Accompagnato dalla fama di persona “controversa”, ha dapprima permesso ai bianconeri (grazie ai suoi investimenti) di salire in Super League dopo 13 anni ma poi, dopo le divergenze con il presidente Renzetti, se n’è andato. Ha provato a comprare la società con l’ex pizzaiolo Mino Raiola ma non ci è riuscito (e per fortuna, aggiungiamo noi). Poi, dopo un periodo in cui era sparito dai radar, è tornato alla carica: dapprima a Chiasso e poi a Bellinzona. Evidentemente non tutte le ciambelle escono col buco e i due progetti (o presunti tali) non sono andati in porto.
Ma se nella Capitale i rapporti sono franati per una questione di visione calcistica, nel club di Confine sono letteralmente scoppiati per il vil denaro. Roba da carte bollate. Vedremo cosa succederà. Di certo, caro Chiasso, le amicizie bisogna sapersele scegliere bene, altrimenti si rischia di finire in un circolo vizioso e pericoloso.
B.C