Sport, 20 novembre 2020

115 milioni dal Governo, ma senza imitare gli altri sarà una stagione falsata

Mercoledì Viola Amherd ha confermato i nuovi aiuti per i professionisti, ma senza un chiaro protocollo per gestire i casi di positività in Svizzera assisteremo a campionati sfalzati e senza logica

LUGANO – Il primo passo, ovvio e che si sarebbe dovuto fare già prima, è stato fatto: mercoledì Viola Amherd ha regalato una vera e propria boccata d’ossigeno ai club professionistici e semiprofessionistici, assicurando lo stanziamento di 115 milioni di franchi a fondo perso per compensare le perdite avute dalle società a causa delle partite a porte chiuse.

115 milioni che dovranno arrivare al più presto nelle casse dei club, che qualche domanda in merito comunque se la pongono: verranno tenuti conto anche gli abbonamenti non sottoscritti e/o non utilizzati oppure no? Con le perdite che si accumuleranno nei prossimi mesi, in vista della prossima stagione cosa si farà? Domande che troveranno le loro risposte prossimamente, ma in ogni caso anche gli stessi club dovranno sottostare a delle regole per poter usufruire di questo denaro.

Così facendo, comunque, uno dei più grandi problemi in vista di questa stagione, la mancanza di liquidità, dovrebbe trovare la sua soluzione. Ora mancherebbe
il secondo passo, ovvero come gestire in maniera uguale ed equa i casi di positività. L’UFSP ha fatto chiaramente capire che non intende sottoscrivere nessun protocollo per garantire la regolarità dei campionati (un protocollo, per intenderci, identico agli altri Paesi, nei quali solo chi risulta positivo viene messo in quarantena, mentre il resto della squadra, seppure in bolla, continua ad allenarsi, e col gruppo squadra che si sottopone a tampone 48h prima di ogni partita) e questo non può che portare a classifiche senza senso e illeggibili. O, ancora peggio, ad annullamenti di partite come avvenuto per quella tra Svizzera e Ucraina, il cui esito è tutt’altro che scontato, visto che è stato il medico cantonale di Lucerna, e quindi elvetico, a mettere in quarantena la formazione allenata dall’ex milanista Shevchenko e non un organo competente ucraino.

Insomma, basterebbe poco, compreso un minimo di buon senso, per ridare regolarità e credibilità, oltre che liquidità economica, al nostro sport.

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