Ticino, 27 ottobre 2020

Fetidi balzelli sul rüt: "solo la Lega ha difeso i luganesi"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

Come già scritto la scorsa domenica, a Lugano stanno arrivando nelle bucalettere le polizze di versamento per la tassa di base sulla monnezza. Dalle chiamate e comunicazioni che giungono in redazione, si evince (uella) che un buon numero di cittadini pensava di dover pagare solo il sacco colorato. Campa cavallo!
 

Come il Mattino scrive ormai da tempo immemore – ma si vede che le cose non si ripetono mai a sufficienza – la legge cantonale prevede la doppia imposizione sul rüt. Ovvero: tassa di base (annuale) più tassa sul sacco (sacco colorato). La tassa di base serve a finanziare i costi fissi di gestione, in particolare la raccolta della spazzatura.
 

Ciofeche “causali”

Tutto ciò in osservanza al famigerato principio di causalità (“chi inquina paga”) che tanto piace alla $inistra partito delle tasse. Esso prescrive che i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti devono (?) essere coperti con balzelli “ad hoc”. Essendo indubbiamente la raccolta del rüt un servizio essenziale al cittadino, qualcuno dovrà poi spiegare per cosa si pagano le imposte se poi l’ente pubblico fattura separatamente ogni prestazione. Oltretutto, la logica del balzello causale non solo è antisociale (non dipende dalla capacità finanziaria, ricchi e poveri lo pagano allo stesso modo) ma è pure perversa. Seguendo questo metodo fino in fondo, bisognerebbe esentare dal finanziamento delle scuole chi non ha figli, da quello dei mezzi pubblici chi non li usa, eccetera eccetera.
 

Quando fa comodo…

Vale poi la pena ricordare che la partitocrazia, in plateale contraddizione con l’osannata “causalità”, ha trasformato il canone radiotelevisivo più caro d’Europa in un’imposta. Capita l’antifona? Quando si tratta di foraggiare l’emittente di regime, improvvisamente il principio del “chi consuma paga” non vale più. E tutti, anche quelli che non consumano, devono pagare per la propaganda politica del triciclo. Ma andate a scopare il mare!
 

Oltretutto, se la produzione di rüt aumenta, il motivo è che siamo qui in troppi. Ma i sedicenti ecologisti pro tasse sul rüt vogliono l’immigrazione incontrollata, con tutto quel che ne consegue. Frontiere spalancate über Alles!
 

Il referendum leghista

A suo tempo, la Lega lanciò il referendum contro i fetidi

balzelli: ovvero, contro la legge cantonale che impone tasse di base e tasse sul sacco. Il referendum venne però respinto dal 58,2% dei ticinesi il 21 maggio del 2017. La campagna di votazione vide per l’ennesima volta il triciclo schierato compatto contro l’odiato Movimento. Quindi i fetidi balzelli sono in vigore in tutto il Cantone, perché così ha deciso la maggioranza della popolazione ticinese. A Lugano, dove prima dellalegge cantonale non si prelevavano tasse specifiche sulla monnezza, il referendum leghista è stato votato a man bassa: infatti ha ottenuto quasi il 65% dei consensi. Ma a fare testo è il risultato cantonale.

Solo la Lega ha difeso i luganesi dalle nuove tasse, ed osiamo sperare che gli elettori se ne ricorderanno in aprile. Invece i $inistrati ro$$overdi sono addirittura riusciti a presentare un ricorso contro la prima versione della tassa sul sacco decisa dalla maggioranza del consiglio comunale di Lugano poiché, secondo i kompagnuzzi tassaioli, i sacchi colorati non sarebbero stati abbastanza costosi! D’altra parte, il presidente della sezione P$ di Lugano Raoul Ghisletta, come deputato in Gran Consiglio, ha presentato un’iniziativa cantonale che chiede di aumentare “a balla” il moltiplicatore dei Comuni che non l’hanno al 100% - in primis dunque proprio quello di Lugano – e questo per tappare i buchi del Cantone e dei Comuni con il moltiplicatore al 100%. PF prendere nota anche di questo.
 

Anche gli ecobalzelli?

I fetidi balzelli sul rüt sono antisociali. Proprio come i demenziali ecobalzelli decisi a Berna dal triciclo, contro i quali fortunatamente è stato lanciato il referendum. Pesano molto di più sul ceto medio e basso che sui ricchi (i quali possono pagare senza fare una piega).
 

I luganesi ad inizio dell’anno di disgrazia 2020 hanno cominciato a dover comprare il sacco rosso. Adesso, quando troppi cittadini si trovano immersi a bagnomaria nella palta a causa della crisi economica da virus cinese, arriva da pagare anche la tassa di base. E magari in futuro bisognerà fare i conti pure con le ecotasse e gli ecobalzelli federali, se il referendum di cui sopra fallirà. E chi già tira la cinghia? Paga, proprio come i milionari. E’ importante che il cittadino-elettore sappia per merito di CHI questo accade.
 

Domandina conclusiva: ma chi adesso si lamenta delle nuove tasse sulla monnezza, a suo tempo è andato a votare per il referendum della Lega?

*Edizione del 25 ottobre 2020


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