Ticino, 25 settembre 2020
Insabbiamento della CPI: ecco come il PS, assieme al PLR, difende le donne
La Lega dei Ticinesi reputa scandalosa la decisione - presa ieri dal Gran Consiglio a risicata maggioranza a seguito del voto compatto del PS e del PLR - di non istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sugli abusi sessuali commessi da un ex funzionario PS del DSS, e forse coperti dal suo superiore pure PS.
Il partito socialista, sedicente difensore delle donne, compie l’ennesima giravolta a 180 gradi e si oppone all’istituzione della CPI adducendo pretesti ridicoli: evidentemente solo perché gli inchiestati sono suoi esponenti. Si fosse trattato di leghisti…
Come sempre a sinistra, vige il sistema dei due pesi e delle due misure.
II PLR dal canto suo si schiera ancora una volta con il PS, a dimostrazione che l’ex partitone è ormai completamente in balìa dell’ala “radico-socialista”, e decreta l’insabbiamento
dell’inchiesta parlamentare su reati meschini.
Quando si dice la coerenza: le esponenti della sinistra presentano grottesche interrogazioni parlamentari sulle “tutine da ginnastica sessualizzanti” e poi, per motivi partitici, si oppongono all’istituzione di una CPI per far luce su gravi reati a sfondo sessuale che vedono coinvolta l’amministrazione cantonale.
Inutile dire che dalle signore che manifestano vestite di viola per i diritti delle donne non giunge alcun commento sulla riprovevole votazione parlamentare: si vede che anche la dignità della donna si afferma solo a seconda della convenienza partitica.
Ancora una volta, grazie al tandem PS-PLR, prevalgono la doppia morale e l’insabbiamento.
Si spera per lo meno che gli elettori, e soprattutto le elettrici, ne prenderanno buona nota.
Lega dei Ticinesi