Ticino, 17 settembre 2020

I "bulletti" del centro città: "Rozzi, maleducati e fastidiosi"

*Dal Mattino della Domenica

Ci mancava anche questa! Adesso a Lugano girano, indisturbati (per ora) i “guerrieri della notte” o presunti tali. Nulla a che vedere con le gang di New Jork degli anni Settanta, che aggredivano, insultavano e derubavano i cittadini, ci mancherebbe! Di quella pagina poco gloriosa della Grande Mela Walter Hill ci fece un film (che uscì nelle sale ticinesi nel 1980) che col passare del tempo è diventato un autentico“cult”. 

Per fortuna, nella capitale economica del Cantone le cose sono ben diverse ma il fastidio provocato da questo piccolo gruppo composto da ragazzotti fra i 16 e i 20 anni ha ormai superato ogni limite. Il problema, secondo un lettore che ha voluto rivolgersi al nostro giornale per denunciare questo andazzo, è che riescono a dileguarsi nel nulla senza che nessuno possa fermarli. Come fantasmi che colpiscono e poi spariscono. Un fenomeno che va avanti da oltre un anno e che durante il periodo del lockdown non è cessato. Anzi. “Quando c’erano in giro pochissime persone, questi si muovevano con scaltrezza”.

 

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire che cosa è esattamente successo. Racconta il nostro interlocutore: “Tempo fa, verso le undici di sera, mi stavo recando verso Piazza Cioccaro. Volevo prendere la funicolare e salire in stazione. Ero accompagnato da mia moglie, reduci da un cena in un ristorante della zona. All’improvviso sono apparsi cinque o sei ragazzi, quasi tutti vestiti di nero e alcuni dei quali con dei cappellini in testa. Ricordo anche che un paio avevano degli occhiali da sole. Forse non volevano farsi riconoscere. Lì per lì non ho dato peso alla presenza del gruppuscolo poi però hanno cominciato ad insultare mia moglie con epiteti che in questa sede non ripeto. Poi ci hanno circondato per metterci paura, inscenando una sorta di danza indiana. A quel punto io ho reagito e loro sono fuggiti insultandoci, naturalmente a distanza…”. Ma non solo: “Uno di loro mi ha pure sputato addosso”.
 

A

quel punto il nostro interlocutore avrebbe voluto andare in polizia per denunciare il fatto e, mentre tornava indietro, arrivato in zona della pensilina ha avuto la sfortuna di (re)incontrare i “manigoldi”. E per la seconda volta ha dovuto subire l’aggressione verbale degli stessi. “ Non vi lascio immaginarelo spavento di mia moglie, che ha la pressione alta. Ho dovuta portarla al pronto soccorso! Incredibile, senza parole”.


Sporta denuncia, il nostro lettore ha cominciato ad evitare le uscite notturne.

“Ho paura, lo ammetto: ho già una certa età (74 anni, ndr) e vorrei evitare problemi. Un giorno, comunque, mi trovavo a cena con degli amici ed uno di loro, dopo aver ascoltato dalla mia voce la brutta esperienza di quella sera, mi ha detto che non ero l’unico ad aver subito un aggressione verbale nel centro di Lugano. Ho poi scoperto che altre persone avevano subito la stessa sorte. Quei giovinastri erano vestiti di nero, con un capellino in testa e occhiali da sole… E, a quanto pare, in preda ai fumi dell’alcool e della droga”.
 

Una situazione davvero inquietante e della quale la polizia sarebbe stata avvisata.
 

“Malessere giovanile, malessere sociale...? Queste sono le parole che mi sono sentito dire quando ho raccontato la mia storia – ci dice il nostro lettore – Non so francamente cosa pensare. Di certo mi da fastidio che nella mia città ci siano in giro delle piccole bande di frustrati che insultano e spaventano la gente. Per ora si limitano a questo. Ma un domani le cose potrebbe cambiare in peggio”.
 

Intanto, da nostre informazioni, abbiamo appreso che anche a Paradiso sono già successi fatti analoghi. Insomma: i bulletti della città non si fermano. “Speriamo che si metta fine a queste… scorribande. Altrimenti nessuno andrà più in giro” conclude il nostro interlocutore.


*Edizione del 13 settembre 2020


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