Svizzera, 16 settembre 2020
Tolto il passaporto svizzero a un bugiardo (e ai suoi tre figli)
Via quattro passaporti rossocrociati in un colpo solo. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato Yasar Ravi contro la decisione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di annullare la naturalizzazione agevolata di un cittadino nigeriano domiciliato in Ticino e di conseguenza dei suoi tre figli. Anche i giudici federali hanno riconosciuto che l’uomo aveva mentito al momento di chiedere la cittadinanza elvetica.
La vicenda ha inizio nel 2003 in Nigeria, dove si sono consumate le nozze tra l’uomo, allora 32enne, e una cittadina svizzera, allora 39enne. Pochi mesi dopo il matrimonio la coppia si è trasferita in Ticino. Esattamente cinque anni dopo, l’uomo ha presentato una domanda di naturalizzazione agevolata. Nell’ambito degli accertamenti i due coniugi hanno più volte ribadito l’effettività e la stabilità della loro unione coniugale. Nel febbraio 2010 al cittadino nigeriano è quindi stata concessa la naturalizzazione agevolata.
Solo tre mesi dopo però la coppia ha smesso di vivere insieme. La relazione tra i due ha continuato a deteriorarsi finché nel 2012 è stato pronunciato il divorzio. Nel 2013 l’uomo si è quindi risposato con una
cittadina nigeriana (“un’infermiera conosciuta in patria mentre era ricoverato per la malaria”), con la quale ha fatto tre figli nel giro di quattro anni.
Nel frattempo però l’Ufficio federale della migrazione (UFM) ha informato l’uomo che avrebbe verificato se l’ottenimento della sua naturalizzazione agevolata fosse stato regolare e ha concesso sia a lui sia all’ex moglie la possibilità di esprimersi. Quest’ultima ha ammesso che nel 2010, al momento della concessione del passaporto svizzero, la loro relazione era già deteriorata. E che quindi entrambi avevano mentito solo per consentire al cittadino nigeriano di ottenere la naturalizzazione. In un secondo tempo la donna ha poi ritrattato la sua affermazione, verosimilmente su pressione dell’ex marito. Ma ormai per la SEM era chiaro: quel passaporto svizzero andava ritirato poiché ottenuto sulla base di dichiarazioni errate.
Così è iniziata una lunga procedura conclusasi lo scorso 2 settembre con la sentenza del Tribunale amministrativo federale, che conferma la perdita della cittadinanza elvetica per il cittadino nigeriano e di conseguenza per i suoi tre figli. L’uomo deve inoltre pagare le spese processuali di 1'200 franchi.