Non solo Coronavirus, però. Nella conferenza stampa relativa alla riapertura delle scuole è stato chiarito come l’emergenza COVID, anche nel
caso dovesse acuirsi e richiedere uno o più cambi di scenari, non modifica compiti e finalità della scuola.
L’emergenza COVID, per esempio, non deve mettere in ombra altri compiti di protezione che la scuola deve assumersi nei confronti degli allievi, e in particolare di chi vive situazioni di disagio, di abuso o di violenza. Nel confrontarsi con casi di questo tipo docenti, quadri e operatori scolastici si trovano davanti a situazioni che superano il campo delle proprie conoscenze
professionali, non possono agire da soli e spesso avvertono la necessità di confrontarsi con persone particolarmente preparate sul tema per valutare l'aiuto che può essere offerto o le misure che potrebbero essere adottate. Per far fronte a questa esigenza il Consiglio di Stato ha promosso la creazione di un Centro di consulenza e di antenne di riferimento diffuse sul territorio. L’obiettivo è di offrire ai professionisti che operano regolarmente a contatto con i minori dei riferimenti sicuri presso i quali chiedere una consulenza, per confrontarsi, per valutare ed esaminare quale direzione intraprendere nell'interesse del minore. Riferito alla scuola, l’obiettivo si traduce nell’introduzione di quattro antenne regionali (al 50%) per la scuola dell’obbligo che faranno capo al Centro di consulenza per i casi sospetti di abuso sessuale o violenza sui minori.
Nel settore delle scuole comunali sono stati introdotti dei referenti informatici di sede denominati ‘antenne’. Scelte dalle direzioni tra i docenti di ogni istituto scolastico e finanziate dal cantone, le antenne fungeranno da punto di riferimento per gli aspetti informatici (tecnici e formativi). La misura valorizza le esperienze avute nelle scuole comunali durante il periodo di scuola a distanza e permette di fare passi avanti in un ambito, quello dell’informatizzazione, che in questo settore scolastico presenta un margine di crescita.
Nelle scuole medie saranno introdotti dei nuovi laboratori nel primo biennio, che permetteranno ai docenti di far capo a momenti aggiuntivi di insegnamento a effettivi ridotti in italiano, matematica e tedesco (metà classe. L’introduzione dei laboratori nel primo biennio va in effetti a completare e potenziare i laboratori attualmente già inseriti nella griglia oraria, ovvero il laboratorio di italiano in IV media e il laboratorio di scienze naturali in III e IV media. Nel primo biennio la dotazione oraria di I media prevede due ore di laboratorio in italiano e due di
matematica. In II media invece gli allievi frequenteranno due ore di laboratorio di matematica e due di tedesco. Il laboratorio è parte integrante della programmazione e non è un momento separato dalle lezioni a classe intera.
L’esperienza legata alla scolarizzazione dei talenti in ambito sportivo e artistico nella scuola media continua e, per l’anno scolastico 2020/2021, coinvolge una sessantina di allievi di III e IV ripartiti nelle sedi di Biasca, Gordola, Cadenazzo, Lugano Besso e Canobbio. Le discipline sportive praticate dagli allievi che a partire da quest’anno beneficeranno di un programma di scolarizzazione con orario compatto sono l’hockey su ghiaccio, il calcio, il tennis, il nuoto, e la vela; per le discipline artistiche va menzionata la danza.
Continuano le esperienze inclusive in tutti gli ordini scolastici, esperienze che sono in costante aumento. Nuovi progetti di sezioni inclusive prenderanno avvio nelle scuole dell’infanzia di Chiasso e Bellinzona Molinazzo, alle scuole elementari di CugnascoGerra e presso le scuole medie di Minusio e Bellinzona 2. Da segnalare inoltre che alcune sedi di scuola elementare e di scuola media ospiteranno per la prima volta nel corso dell’anno scolastico 2020/2021 classi di scuola speciale a effettivo ridotto: si tratta delle sedi di Barbengo (scuola media), Lamone e Sant’Antonino (scuola elementare).
Per la formazione liceale l’anno scolastico 2020/2021 coincide con l’introduzione dell’informatica come nuova disciplina e con l’implementazione del nuovo piano settimanale delle lezioni.
A partire da quest’anno gli allievi di I classe frequenteranno un corso obbligatorio di informatica che, è importante sottolinearlo, non sarà trattata come una disciplina prettamente tecnica, ma intende stimolare lo studente a costruire un legame il più possibile solido, continuo e proficuo tra le conoscenze relative alle basi tecnologiche della scienza informatica e le conoscenze di ordine etico, culturale, sociale ed economico correlate. L’implementazione del nuovo piano settimanale delle lezioni consentirà l’inserimento in griglia della nuova disciplina e, al contempo, permetterà di intervenire su alcuni aspetti che dopo vent’anni dalla sua introduzione necessitano di essere modificati. Mantenendo inalterata la vocazione degli studi liceali a promuovere l’attitudine agli studi universitari attraverso le discipline fondamentali, il nuovo piano conferma lo statuto dell’italiano e della matematica come materie portanti; la dotazione oraria delle opzioni specifiche nei diversi indirizzi sarà uniformata mentre il dialogo fra le discipline attraverso forme di interdisciplinarità sarà valorizzato.
Per quanto concerne le scuole professionali, i 20 centri professionali, le organizzazioni del mondo del lavoro e le aziende formatrici affrontano insieme l’avvio del nuovo anno scolastico 2020-2021. Questo partenariato, che caratterizza il sistema della formazione professionale, ha permesso negli scorsi mesi la messa in atto di misure straordinarie per assicurare lo
svolgimento delle procedure di qualificazione dei candidati agli esami professionali malgrado la particolare situazione vissuta a causa del COVID-19. Il Consiglio di Stato si sta impegnando al fine di contenere gli effetti negativi del COVID-19 sulla disponibilità di posti di apprendistato in azienda e il conseguente rischio accresciuto per le giovani generazioni, che potrebbero
ritrovarsi senza la possibilità di iniziare o proseguire la loro formazione, e per l’economia, che deve invece poter contare anche in futuro su personale formato e qualificato a tutti i livelli e in tutti i comparti economici.
Nei venti centri professionali stanno iniziando un nuovo anno scolastico oltre 11'000 apprendisti e studenti, con una sostanziale stabilità rispetto ai dati dell’anno scolastico 2019/2020. Le stime provvisorie effettuate sulla base delle proiezioni al 28 agosto 2020 indicano che due terzi degli allievi del settore professionale (circa 6'500) svolgono la formazione di base nella modalità duale (scuola-azienda), l’altro terzo (circa 3'600) frequenta una scuola professionale a tempo pieno. Per quanto concerne il livello terziario non universitario, sono circa 1'300 gli allievi iscritti in una delle 10 scuole specializzate superiori.
La stima effettuata sulla base dei dati provvisori di fine agosto 2020 indica che quest’anno saranno circa 3'600 le ragazze e i ragazzi che entreranno per la prima volta in un percorso di formazione professionale; di questi solo una parte proviene dalla IV media. All’apprendistato di tipo duale scuola-azienda sono interessate/i 2'500 allieve/i, mentre 1'100 sono le/gli allieve/i interessate/i a una scuola professionale a tempo pieno. L’obiettivo di permettere a tutti questi giovani di poter iniziare la loro formazione professionale di base nella modalità duale in azienda è la maggiore sfida legata alla straordinaria situazione legata al COVID 19. Allo stato attuale sono stati registrati 1’823 nuovi contratti di apprendistato, 158 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-8%).
Rispetto all’obiettivo dei 2'500 nuovi contratti che normalmente