Ticino, 01 luglio 2020

L'inquietante piano del giovane che voleva fare una strage alla Commercio di Bellinzona

 Si è aperto questa mattina il processo a carico di E.P, il giovane che nel maggio 2018 è stato arrestato per aver meditato una strage alla Commercio di Bellinzona (vedi articoli suggeriti). Oggi, davanti alla Corte delle assise criminali di Lugano – presieduta dal giudice Mauro Ermani –, il giovane racconta la sua versione dei fatti. E già in mattinata sono emersi particolari inquietanti, che testimoniano come la strage fosse preparata nei minimi dettagli. Parole, ricordi di una mente oppressa dal senso di “onnipotenza”.


Il giovane – accusato di atti punibili di assassinio e omicidio plurimo – mostra calma e senso di pentimento. Si rivolge educatamente al giudice. Parla di come la passione per le armi ha condizionato la sua vita. "Mi davano – dice in aula – un senso di potere. Forse perché mi sentivo impotente". 
 

Durante il processo si è anche cercato di scavare nel passato del 21enne. È emerso che fu licenziato dopo essere stato scoperto a rubare al lavoro. “È stata la fine di un sogno per me. Tutto si è rabbuiato in un istante”.

Un amore non corrisposto da una coetanea alimenta ulteriormente il disagio interiore di E.P. Lo si apprende da una lettera che l’imputato scrisse di suo pugno. Qui i primi segnali inquietanti.

“Voglio concentrarmi – scrive – sulla vendetta che mi darà la pace dei sensi. Sono pronto a morire dopo aver fatto male agli altri. Desidero essere ricordato come una bomba ad orologeria che nessuno è riuscito a disinnescare”.

Poi il giovane torna sulla strage che voleva compiere a Bellinzona. “Volevo colpire e poi uccidermi. Le parole che avete letto sono figlie della mia rabbia interiore”. Il giudice ha letto alcuni passaggi in aula: “Mi vorresti – scrive l’imputato – mamma se uccidessi una dozzina di studenti”.

La mattinata in aula si è chiusa con dieci minuti di video che mettono i brividi. Il giovane si riprende e spiega il piano che avrebbe voluto mettere in atto. “Ho deciso, la data è fissata (15 maggio ndr).  Questa mattina ho visto la mia vittima zero. Voglio dare un segnale forte, indimenticabile, che possa protrarsi nei secoli. Saranno tutti fatti a pezzi”.

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