Mondo, 20 giugno 2020

L'UE si strappa sul piano di rilancio

"Sta emergendo un consenso, il che è molto positivo, ma neanche le difficoltà devono essere sottovalutate", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel dopo la videoconferenza di questo summit tra paesi UE. "Intendiamo organizzare un vertice fisico a metà luglio a Bruxelles", ha annunciato il belga, che nel frattempo dovrebbe elaborare una proposta rivista, tenendo conto delle obiezioni degli Stati membri. Questa riunione faccia a faccia faciliterebbe le discussioni su un argomento urgente e complesso che richiede l'unanimità degli Stati membri. Un grande passo secondo il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con diversi leader che hanno insistito sulla necessità di raggiungere un accordo prima della "pausa estiva", nonostante le "divergenze di opinione".

Un accordo su questo piano da 750 miliardi di euro, inteso a sollevare il vecchio continente da una recessione storica, segnerebbe un passo importante nella costruzione europea, perché questa somma sarà presa in prestito per la prima volta a nome dell'UE sui mercati, rompendo il tabù di un debito europeo comune. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha inoltre accolto con favore il fatto che il principio del debito congiunto "non sia contestato da nessuno". "Non è un'esagerazione affermare che stiamo affrontando la più grande sfida economica nella storia dell'Unione
europea", ha aggiunto.

Il vertice virtuale di venerdì ha permesso innanzitutto a ciascun paese di rivelare i suoi obiettivi e i suoi margini di negoziazione, sulla proposta della Commissione intesa a sostenere un'economia europea colpita e che si basa sul bilancio a lungo termine del UE (2021-2027). In particolare, sarà necessario superare la riluttanza dei quattro "fratelli" - Paesi Bassi, Austria, Svezia, Danimarca - molto riservati a questo piano, piano che andrà a beneficio soprattutto dei paesi del sud.

La proposta sul tavolo prevede uno "strumento di stimolo" di 750 miliardi di euro, in gran parte ispirato all'iniziativa di Angela Merkel e Emmanuel Macron. Questo fondo integra una proposta di bilancio dell'UE riveduta per il 2021-2027 di 1100 miliardi di euro, su cui anche gli Stati membri devono concordare. Dei 750 miliardi, 500 miliardi verrebbero ridistribuiti nell'ambito del bilancio europeo sotto forma di sovvenzioni ai paesi più colpiti dal coronavirus, come la Spagna e l'Italia, e 250 miliardi di euro sotto forma di prestiti.

I 27 devono superare importanti differenze, quali l'ammontare del piano, la sua durata, l'equilibrio tra prestiti e sovvenzioni, i criteri per la ripartizione degli aiuti, nonché la delicata questione di una "condizionalità", vale a dire il costo (ad esempio delle riforme) imposta a uno Stato in cambio di questi fondi.

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