Svizzera, 01 giugno 2020

L'immunologo: "La seconda ondata non causerà lockwdown"

La seconda ondata non ci sarà e sicuramente comunque non serviranno, nel caso ci fosse, misure di contenimento. A esserne sicuro e a far discutere è l’immunologo bernese Beda Stadler.

E non si parla di qualcuno che non ha temuto il virus, anzi. In un’intervista SonntagsZeitung si è definito un soggetto decisamente a rischio (70enne, sovrappeso, reduce da due embolie polmonari), dunque è rimasto in quarantena volontaria sino a un mese fa. Ma ora è tutto diverso, sostiene: “Le cifre relative all’infezione sono ormai da settimane estremamente basse. Nel frattempo è più probabile fare un cinque al lotto che essere infettato dal virus”.

Una frase che, va detto, ricorda tristemente quella secondo cui era più facile incontrare Miss Svizzera al carnevale che contrarre il virus…

Stadler addirittura ritiene che le aperture decise dal Consiglio
Federale sarebbero dovute avvenire un mese fa. Il lockdown è stato corretto, ma quando la curva è scesa, a suo avviso bisognava aprire. “Essendo consigliere federale si hanno in ultima analisi poche responsabilità. Non si subiscono conseguenze a livello personale e si lavora con i soldi degli altri”, è la sua replica alla domanda se non sarebbe stato pericoloso.

Sottolinea anche come i media trattano spesso e volentieri casi in cui il Coronavirus diventa grave, mentre per molti non si arriva a problemi seri, e oltretutto parte della popolazione era già immune prima della prima ondata.

Non teme quindi una seconda ondata. Ma ribadisce l’importanza del distanziamento sociale, per lui la misura “più importante, se non l’unica veramente efficace”. Con essa, si potrà contrastare un’altra ondata, non arrivando dunque al confinamento.

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