Per il secondo giorno di seguito, mercoledì manifestanti si sono riuniti a Minneapolis, e in misura minore in altre città statunitensi, per dimostrare contro la violenza poliziesca dopo che un afroamericano, George Flyod, è morto durante il suo arresto da parte della polizia. Le proteste sono presto degenerate in saccheggi e scontri che finora hanno causato almeno un morto.
Il capo della polizia di questa città nel nord degli Stati Uniti aveva chiesto ai manifestanti di mantenere la calma perchè non si ripetino gli stessi eccessi del giorno prima. Ma gli scontri hanno comunque avuto luogo durante la notte: i manifestanti hanno dato fuoco a un negozio di ricambi auto e saccheggiato un negozio della catena “Target”. Questi due stabilimenti si trovano vicino alla stazione di polizia dove lavoravano gli agenti accusati dell'omicidio di George Floyd lavoravano prima del loro licenziamento.
La polizia ha sparato gas lacrimogeni e ha formato una barricata umana per impedire ai manifestanti di attraversare una recinzione che circonda la stazione di polizia. Le forze di polizia hanno respinto una folla crescente che lanciava loro oggetti vari. In particolare, i finestrini di una stazione di polizia erano stati rotti martedì sera e la polizia aveva risposto usando