Opinioni, 07 maggio 2020

"Il paziente zero e la leadership del pianeta"

*Di Raoul Bettosini

Si parla dalla mattina alla sera di questo VIRUS. Qual’è la posta in gioco nella sfida planetaria, perché quella che stiamo vivendo è una partita assai più politica ed economica che sanitaria. È in gioco la leadership dell’intero pianeta; leadership che il partito comunista cinese si avvia a vincere con forza, spregiudicatezza e sprezzo del pericolo.

L’epidemia è partita dalla Cina che quindi può essere considerata il “paziente zero” di tutta questa storia. A rigore avrebbe dovuto finire all’indice del mondo intero, ma invece il suo gruppo dirigente riesce a trasformare una “COLPA” in una cavalcata trionfale. Quei pochi che hanno tentato di disturbare il manovratore, ad esempio quei medici che hanno parlato del Virus sono stati zittiti e posti in condizione di non nuocere, spesso con metodi per nulla democratici. Quindi il potere imperiale e comunista si è dispiegato in tutta la sua potenza, consentendogli di annunciare molto presto la fine dell’emergenza, mentre nel mondo si arranca tra incertezze, sarcasmo e paura. L’ampio utilizzo di tecnologia e big data stanno facendo scempio di ogni più elementare diritto di privacy dei cittadini.

Tutto è nelle mani dello Stato che
potrà farne ciò che vuole. La Cina, potenzialmente l’untore del pianeta, è diventata la soluzione al problema. È una vittoria culturale per la Cina che si nobilita e avvilisce gli altri. Tornando al nostro piccolo orticello è evidente che economicamente è impossibile, per molte attività, resistere per più settimane ancora senza fatturare o solo parzialmente fatturare. La catena dei pagamenti rischia di trascinare a fondo tutti. Si avranno meno posti di lavoro quindi disoccupazione, minore gettito fiscale e ci avvicineremo a rapidi passi verso il burrone del fallimento collettivo. Quindi è lo Stato e per esso la politica che devono evitare, nel limite del possibile, che ciò avvenga senza tentennamenti e giochi partitici. Non propaganda ma fatti.

Eviti la politica di generare frustrazione, risentimento e rabbia sociale. I cittadini consapevoli e responsabili faranno la loro parte. Il problema non sarà solo superare l’emergenza quanto uscire dal probabile arresto della crescita e dello sviluppo economico, ristagno. Veda la politica ed i politici di non deviare l’attenzione dalle criticità sotto gli occhi di tutti e rispondere alle esigenze delle classi produttive che purtroppo dipendono pure dalla macchina burocratica e spesso improduttiva dello Stato.

*Lettore

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