Svizzera, 25 febbraio 2020

Vedemmia 2019, meno vino ma di buona qualità

Dalla vendemmia 2019 i viticoltori svizzeri hanno ottenuto quasi 98 milioni di litri. Il volume del raccolto è di poco inferiore alla media decennale, però nettamente al di sotto del raccolto record del 2018 (–13 mio. l; –12 %).

In compenso, dato l’elevato tenore di zucchero e il buon aroma dell’uva, si prospetta un’annata eccezionale. Il raccolto 2019 si attesta, nel complesso, a 979'445 ettolitri ed è inferiore di 132'089 ettolitri a quello del 2018, anno da record, nonché di circa l’1 per cento rispetto alla media decennale. Il 2019 è stato un anno impegnativo per i viticoltori svizzeri. Dopo un inverno mite, ad aprile e maggio in alcune località il clima fresco e piovoso ha ritardato la germogliazione. Parallelamente alcune regioni hanno evitato per poco
danni ingenti causati dal gelo.

L’estate calda e umida ha accelerato la crescita delle viti. Allo stesso tempo i viticoltori sono stati confrontati con la peronospora e l'oidio nonché con scottature da sole e danni provocati dalla grandine a livello regionale. L’autunno in molte zone è stato caratterizzato da precipitazioni copiose e periodi più freschi, con conseguente inibizione della maturazione dell’uva e maggiore presenza di funghi e parassiti. La vendemmia è iniziata con circa 2 settimane di ritardo rispetto all’anno precedente.

Grazie al maggior dispendio nella vendemmia, è stato possibile raccogliere uva sana e matura di elevata qualità. I vigneti, rispetto all’anno precedente, restano praticamente invariati a 14'704 ettari (–8 ha; –0,05 %).

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