I Millennials sono i nati tra il 1981 e il 1996. Secondo gli esperti si tratta della prima vera generazione caratterizzata da un più intenso utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali. Forse solo adesso, a 31 anni, comprendo meglio il significato e il valore di far parte di questa generazione. Ho molto bene in mente come si vive senza connessione, ma ora sono completamente dipendente e assuefatta dalla rete.
Ricordo ancora la perplessità di amici e conoscenti quando, nel 2007, ho acquistato il primo iPhone importato dagli Stati Uniti. Mi chiedevano cosa ci trovassi di bello, utile e comodo nel portarmi a spasso quel “mattone”. Eppure oggi eccoci qui: tutti connessi e tutti con quel “mattone” tanto deriso in tasca. Non solo gli amanti della tecnologia, ma noi tutti oggi utilizziamo la connessione quotidianamente. Chi per lavoro e chi per i motivi e nei modi più disparati: dai camerieri che prendono ordinazioni al bar, ai consulenti e venditori che cercano le informazioni in catalogo; da chi cerca l’itinerario a chi deve tradurre un termine da una lingua sconosciuta, ecc. Molti servizi pubblici sono ormai più accessibili con un’ App (applicazione per dispositivi): ad esempio i musei hanno sostituito le audio guide con gli smartphones, e in alcuni casi, certi servizi sono addirittura accessibili solo con le applicazioni.
Ovviamente non possiamo avere un quadro preciso di come la tecnologia influenzerà l’evolvere della nostra società in altri 10-20 anni. I vari film di fantascienza ci hanno mostrato mondi e città davvero stravaganti: pubblicità personalizzate, riconoscimento dei volti e dei gesti, software e scanner della retina e così via, da mere scene di fantascienza sono diventate realtà. Tosaerba